Ciclismo – Roverselli: “Molte società lombarde hanno chiuso l’anno”

Adriano Roverselli
Adriano Roverselli

MANTOVA Per il ciclismo alla luce di quanto sta avvenendo c’è chi vede il bicchiere mezzo pieno ed altri, invece, che lo valutano dalla porzione vuota. Tra gli ottimisti, ma pur sempre consapevoli dei limiti che ancora oggi vengono posti per una ripresa dell’attività agonistica del settore giovanile, vi è un personaggio esperto quale Adriano Roverselli, vice presidente regionale dell’Fci nonché dirigente del Ciclo Club 77. «Analizzando la situazione ad oggi – precisa Roverselli – e proiettandola al futuro, c’è una notizia ufficiale che considero positiva. Da sabato, infatti è stata riaperta la sezione dell’Areu della Lombardia per la richiesta di ambulanze. Per chi organizza manifestazioni questo è un passaggio importante. Per noi che seguiamo i bambini, il discorso del distanziamento sociale è un vincolo non di poco conto rispetto alla possibilità di allestire delle competizioni. Bene i protocolli, ma conoscendo l’entusiasmo con il quale i giovani atleti si ritrovano sia in allenamento e sia in gara fatico a pensare che riescano a rispettarlo».
«Altro elemento che considero positivo – prosegue Roverselli – è che hanno aperto le palestre e i centri sportivi e tra questi anche la pista di Dalmine. Sembra, poi, che qualcosa di più si possa fare sui circuiti, sui baby park; questo favorisce coloro che si occupano dell’off road e dispongono di tali strutture. Purtroppo, l’aspetto negativo del momento è che molte società lombarde hanno già deciso di chiudere l’annata e lavorare per il prossimo anno. Sono molto a favore di quella che potrebbe essere la ripresa, per questo sarei contento di riuscire a fare qualche “garettina” tra settembre e ottobre; fino al 15 giugno, però, non ci sono le condizioni».