Tiro con l’arco – Europei e tris tricolore: Lucilla Boari fissa gli obiettivi della stagione indoor. “Tokyo sia un trampolino di lancio”

MANTOVA La rivaltese Lucilla Boari è chiamata a difendere lo scudetto conquistato l’anno scorso, suo secondo tricolore indoor nella specialità ricurvo dopo quello vinto nel 2017 a Bari, nei 49esimi Campionati Italiani Indoor di tiro con l’arco, in programma da giovedì 24 a domenica 27 febbraio nei padiglioni di RiminiFiera. E dopo la storica medaglia di bronzo vinta alle Olimpiadi di Tokyo, la prima al femminile per l’Italia in questo sport, avrà tutti gli occhi puntati addosso. «Il successo nella scorsa edizione era stato inaspettato, dal momento che stavamo lavorando in modo particolare in prospettiva Giochi – ricorda l’atleta delle Fiamme Oro – e proprio per tale ragione la soddisfazione era maggiore. Alla luce del calendario le gare indoor sono di solito collocate in un periodo in cui sosteniamo certi carichi notevoli e mirati in vista della stagione all’aperto, sulla distanza dei 70 metri, però quest’anno la settimana precedente ai Tricolori ci sono gli Europei indoor a Lasko, in Slovenia, per cui stiamo dedicando maggiore attenzione in fase di preparazione a questi due importanti appuntamenti indoor nel mese di febbraio. Le rivali più temibili per il titolo? Di sicuro le altre azzurre, a cominciare da Tatiana Andreoli, vincitrice nel 2020; poi Enza Petrilli, argento alle Paralimpiadi giapponesi, anche se credo sarà impegnata in quelle date ai Mondiali Para Archery a Dubai. Ma il discorso è aperto visto che spesso e volentieri agli Italiani indoor c’è chi sa tirare fuori il coniglio dal cappello, regalando risultati a sorpresa».
L’exploit a Tokyo ha portato Lucilla in una dimensione diversa. «Quel risultato segna sicuramente un punto di svolta nella mia carriera – riconosce – e anche se sono portata a guardare avanti, non posso negare che ho rivisto più volte le immagini delle due giornate di gara a Tokyo, rivivendo le emozioni speciali che hanno accompagnato quei momenti. Per le donne del nostro movimento questa prima medaglia olimpica conta tantissimo, perché apre un percorso faticoso. Sinceramente non potevo chiedere di meglio dopo che a Rio la medaglia a squadre era sfumata per poco. Però io per carattere sono una che non si accontenta mai, quindi da quel risultato cerco di attingere il massimo in termini di consapevolezza, tante volte in grado di fare la differenza in pedana nella continua sfida con se stessi che è questo sport. Provo cioè a farne tesoro, per far sì che possa rappresentare un trampolino di lancio per cogliere altri risultati di prestigio, anche a livello di squadra, visto che ai Giochi si pensava potesse essere competitiva ai massimi livelli. Parigi 2024? Beh, un’altra medaglia olimpica è il sogno di tutti…».

L’azzurra, che ha recentemente ricevuto la “nomination” per gli Italian Sportrait Award 2022 (la consegna del premio avverrà in primavera), ha le idee chiare sui prossimi obiettivi. «Non essendoci Mondiali o competizioni internazionali che mettono in palio carte olimpiche, punto ad esprimermi al meglio nelle tappe della World Cup per qualificarmi per le Finali. Solo nel 2017, a Roma, dove il paese ospitante aveva diritto a un suo rappresentante, ho potuto essere protagonista di quell’evento. Per questo – conclude Lucilla – mi sono ripromessa di raggiungere nel ranking quelle posizioni che mi consentano di essere tra coloro che scaglieranno le frecce a fine anno nell’appuntamento clou del circuito».