La piena ha appena superato Viadana. Il Po cresce di circa 1/2 cm l’ora.

MANTOVA Sono stati al lavoro tutta la notte e proseguono tutt’ora nell’attività di monitoraggio della piena del Po. Chi nella sala operativa di Protezione Civile allestita presso la Prefettura a Mantova chi lungo gli argini per un controllo capillare e costante dell’evoluzione dell’ondata di piena che in queste ore sta transitando nel mantovano.

I ponti sul Po tra Viadana e Boretto, tra Dosolo e Guastalla, a San Benedetto e quelli sull’Oglio tra Acquanegra e Calvatone e tra Cesole e Marcaria restano tutti chiusi. Aperti e perfettamente transitabili a Borgoforte sia quello stradale che quello ferroviario.

Per la riapertura dei primi due è necessario che il livello del Grande Fiume scenda sino a 7 metri e 50 sopra lo zero idrometrico: a mezzogiorno il Po a Boretto era a 7,74 metri (tendente alla crescita), a Borgoforte era sugli 8.50 in aumento di circa 1 – 2 centimetri all’ora, a Sermide aveva raggiunto 9,47 metri e in serata è dato in ulteriore innalzamento. La crescita è lenta perché vi è molta acqua, l’onda è lunga e di grande volume: il mare inoltre non riceve ancora tantissimo.

Da Viadana sino a foce Mincio inoltre il fiume sta riempiendo le golene e questo rallenta il passaggio dell’acqua.

In calo invece il Secchia, dopo aver raggiunto ieri il picco di 9,30 metri a Bondanello. C’è però in corso un forte fenomeno di rigurgito dal Po.

Se la cabina di regia è a Palazzo di Bagno, circa 150 volontari di Protezione Civile sono operativi sul territorio mantovano. Settantatre le persone evacuate dalle proprie abitazioni perchè minacciate dall’acqua: 10 a Formigosa, 13 a San Benedetto, 25 a Viadana, 8 a Borgo Virgilio, 12 a Quistello e 5 a Roncoferraro. Tutte hanno trovato una sistemazione autonomamente. Evacuate quattro attività commerciali a San Benedetto e tre a BorgoVirgilio. Vietata ogni attività in golena come è stata sospesa la caccia in tutti gli ATC (1, 2 e 3 ) a sud del Po e a Sustinente. Sei i fontanazzi sino ad ora individuati di cui cinque a Torricella di Motteggiana e 1 a Riva di Suzzara. Forte anche l’invito alla popolazione non sostare lungo le rampe di accesso agli argini e a non stazionare sui ponti.