Raid all’Agenzia delle entrate, ladri messi in fuga dall’allarme

MANTOVA Si sono introdotti forzando una porta d’ingresso ma una volta dentro, complice l’immediata entrata in funzione del sistema d’allarme, hanno ben presto dovuto desistere dal portare a termine il loro intento predatorio. Tentativo di furto quello messo a segno ieri mattina ai danni dell’Agenzia delle Entrate di Mantova al Boma. La segnalazione agli uffici della questura, collegata direttamente con la sede dell’ente pubblico di via Pietro Verri, è arrivata attorno alle 11; in pochissimi istanti da piazza Sordello sono state fatte convergere le pattuglie della Squadra Volante. All’arrivo degli agenti però dei soliti ignoti non vi era più nessuna traccia. Solo l’infisso, sulla cui superficie spiccavano evidenti segni di effrazione, era stato lasciato dai malviventi completamente spalancato per guadagnare così più agevolmente la fuga. Stando ad una prima ricostruzione degli investigatori, infatti, i ladri sarebbero penetrati all’interno dell’immobile manomettendo un portellone d’accesso in alluminio con maniglione antipanico. Ma il loro disegno criminoso però si è ben presto infranto grazie al pronto funzionamento del dispositivo sonoro di sicurezza interna. Ad una prima analisi non si sa con precisione se i ladri abbiano fatto in tempo ad effettuare una perlustrazione completa della filiale. Da una successiva ispezione, effettuata in tutti e tre i piani della sede, infatti, sembrerebbe non essere stato trafugato nulla. Troppo poco evidentemente il tempo a loro disposizione prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Un raid alquanto audace dunque, effettuato in pieno giorno e posto in essere sfidando la possibilità di essere notati da qualcuno. Forse la banda, nonostante l’orario scelto per il colpo, credeva di avere vita facile dato il giorno di chiusura degli uffici e per di più in settimana ferragostana. Nei loro piani probabile la speranza di poter trovare qualche somma di denaro lasciata depositata dal personale addetto alla riscossione dei tributi, anche se negli uffici non viene solitamente custodito contante. Più difficile credere che fossero alla ricerca di documenti. Sul posto per i rilievi del caso anche gli uomini della Polizia Scientifica. Da un primo accertamento in loco parrebbero non essere state rinvenute particolari tracce degli intrusi quali ad esempio impronte digitali. Le indagini, per risalire ai responsabili, proseguiranno ora per mano della Squadra Mobile vagliando anche i filmati a circuito chiuso delle telecamere di zona.