Mantova In attesa dell’assemblea dei soci di venerdì a Carpi (ore 18), in casa Mantova tiene banco il toto-allenatore. Non sarà, com’è ormai risaputo, Massimo Morgia. Il quale, a meno di improbabili colpi di scena, non accetterà nemmeno la carica di direttore tecnico che gli verrà offerta. Il favorito a sedersi sulla panchina biancorossa è Lucio Brando ma, come abbiamo riportato nell’edizione di lunedì, il Mantova deve fare i conti con una concorrente decisamente agguerrita. Si tratta della Reggiana (o Reggio Audace, come si chiama adesso), il cui nuovo ds Doriano Tosi ha contattato nei giorni scorsi l’ex tecnico del Fiorenzuola per offrirgli la panchina.
Parliamo di concorrente agguerrita perchè Reggio Emilia non è una piazza qualsiasi. Come, del resto, non lo è Mantova. Buon per questo 47enne biellese, con una già lunga (e vincente) carriera nelle categorie inferiori, alla guida di Varallo, Virtus Cusio, Virtus Verbania, Juve Domo e Pont Donnaz. Società poco note dalle nostre parti ma nelle quali ha avuto modo di farsi apprezzare, tanto da essere chiamato l’estate scorsa dal Fiorenzuola in Serie D. Ha chiuso il campionato a un onorevole quinto posto, dando filo da torcere al Modena nella semifinale play off, persa 3-2 solo dopo i supplementari. Ora, appunto, è chiamato a scegliere tra Reggiana e Mantova, due tra le società non solo più blasonate, ma anche più ambiziose della Serie D. Entrambe, infatti, dopo il colpo a vuoto dell’annata appena conclusa, hanno un solo obiettivo per la prossima stagione: il salto in C.
Il Mantova ha bussato alla porta di Brando prima della Reggiana. Ma il momento interlocutorio a livello societario non ha permesso di andare oltre una semplice chiacchierata, senza aprire una trattativa vera e propria. Poi si è inserita la Reggiana, che addirittura ha inserito Brando in cima alla lista dei papabili. A questo punto, è probabile che la partita sia destinata a giocarsi sul piano economico. A meno che in viale Te non decidano già in queste ore di mollare la presa e cambiare obiettivo.
Del resto, le alternative non mancano. L’ultima emersa in ordine di tempo è Luigi Panarelli, classe 1976. Nella stagione appena conclusa (la sua seconda da allenatore) ha guidato il Taranto: terzo posto in campionato e sconfitta pesante (5-1) in finale play off contro il Cerignola. Pare ci sia stato un contatto col Mantova e che Panarelli abbia destato una buona impressione. Di sicuro risponde all’identikit che cercano in viale Te: allenatore emergente, che non abbia mai avuto a che fare col Mantova, nè da giocatore nè da tecnico. Curiosità: Panarelli, che da giocatore ha all’attivo una cinquantina di presenze tra Serie A e B (con Napoli e Torino, tra le altre), salì alla ribalta del gossip nel 2006, quando in diretta tv, durante il Grande Fratello, chiese la mano dell’allora compagna Laura Torrisi. Gli andò doppiamente male: lei lo rifiutò e lui fu messo fuori rosa dall’Avellino, che non approvò l’iniziativa.
Un altro pretendente alla panchina del Mantova è Francesco Baldini, classe 1974. Rispettabilissima carriera da calciatore, da allenatore si è messo in luce nei vivai di Bologna, Roma e, appunto, Juve. A livello di prime squadre, conta un’esperienza al Sestri Levante in Serie D (secondo posto e vittoria nei play off) e una turbolenta alla Lucchese (un esonero e una dimissione).
Minori possibilità per Davide Marchini, fresco di promozione in D col Progresso.
Tornando a Brando, s’è preso qualche giorno per riflettere. Magari in attesa di sapere cosa emergerà dall’assemblea di venerdì tra i soci del Mantova. Non è un dettaglio, anzi significa che l’opzione Acm, nonostante l’offensiva reggiana, la considera ancora valida. La volata si preannuncia comunque serratissima. L’unica certezza è che entrambe le società puntano ad annunciare i rispettivi allenatori non più tardi di inizio settimana prossima. L’attesa, dunque, sta per finire.