MANTOVA Lo scorso 2 marzo era stato emesso nei suoi confronti un ordine di allontanamento dall’abitazione della sua ex convivente. Quattro giorni dopo, vale a dire l’altro ieri, è andato a casa della donna che lo ha sorpreso all’interno dello scantinato, dove è stato quindi arrestato dagli agenti della Volante intervenuti su richiesta della stessa donna. In manette per inosservanza di un ordine di allontanamento dai luoghi frequentati dalla ex è finito un 49enne tunisino residente a Mantova. L’uomo era stato sottoposto a questa misura in seguito alla denuncia per lesioni che era stata sporta della donna, che aveva così fatto scattare la procedura per il cosiddetto Codice Rosso. Ieri mattina il 49enne è comparso davanti al giudice per il processo per direttissima. In quella sede lo straniero ha ruibadito quanto già aveva detto agli agenti: sono andato nello scantinato a prendere un po’ della mia roba; vestiti e anche un paio di scarpe, perché quando mi hanno allontanato da casa non ho fatto in tempo a portare via niente di mio. Una giustificazione che però non ha impedito al Pm di chiedere la convalida dell’arresto con la custodia cautelare in carcere. Il giudice ha accolto la richiesta relativamente alla convalida dell’arresto, ma riguardo alla misura cautelare ha disposto per il 49enne il divieto di dimora nel Comune di Mantova. L’avvocato difensore del tunisino ha quindi chiesto e ottenuto il rinvio per termini a difesa. Il processo è stato quindi fissato per il prossimo 27 giugno.
Codice Rosso – Boom di processi
Quello dei codici rossi è stato un po’ il leit-motif di diverse udienze in programma in tribunale sia in sede dibattimentale che in camera di consiglio. Nella stessa aula e davanti allo stesso giudice che ha convalidato l’arresto del 49enne tunisino, ieri è proseguito il processo a carico di Valentin Tachi, rumeno di Mantova a processo per stalking. Secondo l’accusa l’uomo non si era rassegnato alla fine della relazione con una donna di Mantova e l’aveva tempestata di telefonate cariche di insulti e minacce a tutte le ore del giorno e della notte. Il figlio della donna, sentito ieri come testimone, ha confermato le accuse raccontando anche di episodi di percosse subite dalla madre. Ci sarebbero anche dei file audio e video a documentare questi episodi, che dovranno ora essere depositati per essere messi agli atti.