MANTOVA – Nonostante il tentativo di “riconciliazione” con i commercianti cittadini da parte dell’assessore Iacopo Rebecchi, che lunedì dalle pagine del nostro giornale aveva parlato di «fraintendimento» rispetto al sollevamento di scudi dopo l’accordo promozionale tra il Comune di Mantova e la Città della Moda di Bagnolo San Vito, le polemiche non accennano a smorzarsi. Sulla questione è intervenuta anche Catia Badalucco, consigliere di opposizione in quota a Fratelli d’Italia, che invece sostiene in toto le rimostranze e soprattutto le preoccupazioni di commercianti e associazioni di categoria. «Come spesso accade, la pezza rischia di essere peggiore del buco, e mi sa che quanto sta succedendo si conformi a questo detto popolare. Oltretutto – afferma Badalucco – le parole di Rebecchi smentiscono quelle pronunciate qualche tempo fa da un suo autorevole collega di giunta che differentemente da lui aveva asserito che a Mantova non interessavano i clienti della Città della Moda. Ora, va bene che gli amministratori incontrino le categorie e chiariscano quello che devono chiarire, ma il problema di fondo rimane: certe pensate, penso anche all’annunciata cancellazione dei parcheggi per le moto per fa posto al bus navetta, sono tutti disincentivi per i mantovani, anche della provincia, che un tempo venivano in città. Viceversa, così s’incentiva solo la desertificazione commerciale, come impietosamente i dati usciti in questi giorni ci hanno detto». La Badalucco svela poi un retroscena che l’ha colpita emotivamente: «Proprio ieri, parlando con una negoziante del centro, ho avuto conferma di come stiano vivendo la crisi e l’abbandono delle istituzioni. Mi ha testualmente detto: “I negozi storici stanno chiudendo e tra non molto se non cambiano le cose rischiamo di fare tutti la stessa fine. Ma così ci perdono tutti”. Quando chiude un’attività commerciale si impoverisce l’anima del centro cittadino, ormai allo stremo. Su questo dovrebbe meditare il sindaco e tutta l’amministrazione». L’ultimo appunto della Badalucco è sulle feste programmate sul lungo lago e al campo canoa: «Lì sarebbe il caso di promuovere iniziative simultanee con il centro storico nell’ottica di mutuo scambio, invece queste manifestazioni “fermano” di fatto i potenziali clienti ai margini della città, certificando questa desertificazione silenziosa ma grave che sta emarginando il capoluogo dal resto della provincia».
Matteo Vincenzi