OSTIGLIA “Ai primi del ‘900 la letteratura per bambini aveva tra i propri fini il rinnovamento culturale ed artistico dell’epoca.
Una filosofia europea che considerava i bimbi come risorse e che fu sposata con brillantisimi risultati dalla casa editrice Mondadori dal 1912 al 1930”. Questo il significativo concetto espresso dal professor Luca Scarlini durante la sua interessante trattazione nella sala consiliare del municipio ostigliese. Presente tra gli altri l’assessore comunale alla Cultura Francesca Carrara, in un attento e gremito uditorio il relatore ha snocciolato una serie impressionante di notizie e dati sull’eccellenza editoriale mondadoriana. Soprattutto la collana “La Scolastica” si distinse non soltanto per valore degli autori, in primis Tomaso Monicelli, ma anche per l’opera prestata dai migliori illustratori ed artisti del tempo “La letteratura doveva recare in sè il concetto di bellezza – conclude Scarlini – e l’Officina Mondadoriana della cittadina di Cornelio applicò alla perfezione questo concetto. In ambito editoriale nazionale, il nome di Ostiglia appariva insieme alle omologhe realtà di Roma, Milano ed altre grandi città”. La conferenza si è svolta con l’ausilio del mezzo multimediale; sullo schermo sono via via apparse immagini di illustrazioni, copertine, passi salienti di libri per l’infanzia e non. Alcuni brani de “Il Piccolo viandante” e “Nullino e Stellina” (tratti dalla Bibliotechina “La Lampada”) di Monicelli sono state letti da Giovanna Granchelli ed Alberta Bassi del Gruppo di Lettura del festival letterario. Dal canto suo il professor Franco Chiavegatti, autore di numerosi libri su Arnoldo Mondadori e l’amico e poi cognato Tomaso Monicelli si è soffermato su alcuni episodi poco noti della vita del giovanissimo Arnoldo. “Di famiglia molto umile, “Incantabiss o “Bragon” (questi i suoi soprannomi in verde età) sino a che non assunse la direzione della tipografia-cartoleria “La Sociale” lavorò come facchino e garzone oltre che ad Ostiglia, pure a Brescia e Mantova. Nonostante la durezza di quella vita, Arnoldo coltivò da sempre una grande passione per la lettura. La madre Ermenegilda riservava una parte dei suoi risparmi per l’acquisto di candele che al calar del sole consentivano al figlio di soddisfare il suo passatempo”. Chiavegatti prosegue: “La politica, nello specifico la fede socialista, fu un fattore importante per il più che brillante futuro di Mondadori. Grazie al suo impegno per la pubblicazione del mensile “Luce” (1906) su cui scrissero esponenti di prim’ordine del P.s.i. ed alla sua militanza nella federazione giovanile del partito, venne in contatto con un politico e scrittore suo conterraneo, degli stessi ideali ed affermato in ambito nazionale: Tomaso Monicelli”. Dunque, nel 1911 col proposito di trasformare l’ impresa originaria in casa editrice, Mondadori contatto’ l’intellettuale impegnato in una fatica letteraria nella natia Ostiglia. Monicelli accettò le proposte del giovane ed intraprendente Arnoldo, pur definendo comunque “una scommessa” quella proposta un po’ ardita. Una scommessa che valeva giusto la pena di tentare, aggiungiamo noi. L’evento di ieri è stato il più importante di quelli sinora traslocati da Mantova alla cittadina di Cornelio. Novanta sono stati i partecipanti, con la vendita dei biglietti esaurita da circa una settimana. (ro)