Anche la Lega mantovana a Pontida

PONTIDA (Bg) Nutrita come sempre la delegazione mantovana della Lega che ieri ha raggiunto Pontida per l’annuale kermesse di militanti, simpatizzanti e di chi si riconosce nei valori del movimento. Un’edizione all’insegna del sovranismo, come ha dimostrato il plenum patriottico arrivato da Spagna, Portogallo, Ungheria, Repubblica Ceca, Olanda e Francia. Sul fondale del prato campeggiava la scritta “Non è reato difendere i confini”, che poi è stato lo slogan del raduno leghista. Il significato è piuttosto chiaro: dimostrare al leader Matteo Salvini che il popolo della Lega (ma in realtà anche il 72% degli italiani, secondo il sondaggio diffuso sabato) sono con lui nella vicenda del processo di Palermo. Altra iniziativa che ha caratterizzato la giornata è stata la marcia del neonato “Comitato per la sicurezza dei Confini”. Ma Pontida di quest’anno, come ricordato dai governatori del Carroccio, non è stata solo la difesa dei confini, ma anche la celebrazione dell’Autonomia, recentemente approvata dopo anni di battaglie e i referendum “bulgari” del 2017. Difatti, la notizia dell’inizio delle trattative tra il Governo e le Regioni del Nord sulle materie che non necessitano della definizione dei Lep ha galvanizzato tanto i governatori quanto la base leghista. «Quest’anno – ha detto un applauditissimo Attilio Fontana – condividiamo insieme il grande traguardo dell’inizio dei negoziati per l’Autonomia. Chi osteggia questa riforma non vuole che il Paese progredisca e migliori». «Pontida è una giornata di festa e di chi crede nella libertà, nondimeno per mettere in risalto i risultati ottenuti dalla Lega e da un governo finalmente eletto dal popolo – ha commentato il deputato Andrea Dara -. Ma l’edizione di quest’anno è stata cruciale per sostenere Matteo Salvini, impegnato in una battaglia legale che lo vede coinvolto in un assurdo processo per sequestro di persone relativo all’Open Arms». La proposta emersa durante il raduno, meritevole di quasi due minuti ininterrotti di applausi, è quella di un ddl per togliere la cittadinanza a chi commette reati. Sulla partecipazione ha fatto il punto anche il consigliere regionale Alessandra Cappellari: «L’entrata a piedi pari, grave e pericolosa della solita magistratura politicizzata contro un ministro la cui “colpa” è quella di aver mantenuto le promesse elettorali fatte agli italiani e di aver difeso i confini di uno stato sovrano è qualcosa di vergognoso. Ecco perché la Pontida 2024 ha lanciato un grande messaggio dei popoli: difesa strenua degli Stati sovrani, fino ad oggi trattati da sudditi, dalle angherie e dalle imposizioni ideologiche dell’Ue».
Matteo Vincenzi