MANTOVA I due gol di Bragantini a Catanzaro? La classica eccezione che conferma la regola. Lo 0-0 del Mantova col Modena ha infatti riportato d’attualità il limite più grosso dei biancorossi: la difficoltà ad andare in rete. Eppure, anche contro gli emiliani, le occasioni non sono mancate. E pure limpide: il colpo di testa di Aramu alto a due passi dalla porta; il tiro di Trimboli deviato dal numero uno avversario; Mensah nel primo tempo e Wieser nella ripresa soli davanti al portiere; Radaelli che in quest’ultima azione si ritrova la palla tra i piedi e (per un attimo) la porta sguarnita. Più tante altre situazioni, magari meno allettanti, che avrebbero potuto comunque tramutarsi in pericoli concreti. Niente da fare: il Mantova ancora una volta non è riuscito a segnare, nonostante si trovasse di fronte ad una delle difese più perforate del campionato. Dopo 15 giornate i biancorossi hanno totalizzato solo 14 gol. Solo tre squadre hanno segnato di meno: Carrarese (13), Frosinone (11) e Cittadella (10). Il dato curioso è che nelle prime due partite di campionato il Mantova aveva segnato addirittura 5 gol: il trend si è quindi “negativizzato” cammin facendo, probabilmente in parallelo con la migliore stabilità difensiva raggiunta dalle varie squadre. Fatto sta che, se fino alla gara con la Carrarese, l’Acm era riuscita a mettere 11 palloni in fondo alla rete, dal match con la Sampdoria in poi gli unici acuti sono stati il gol partita di Burrai contro la Cremonese e la doppietta di Bragantini a Catanzaro. Tre reti in 6 partite. Pesa il digiuno di Fiori, che non segna dalla seconda giornata; pesa quello di Galuppini. E poi lo “zero” di Mensah; Mancuso e Aramu che faticano a tornare ai fasti di un tempo, e comunque non fanno la differenza. Possanzini ha affrontato più volte l’argomento, invocando calma e pazienza, e spronando i suoi giocatori. Non voleva che diventasse un’ossessione. Ma lui stesso, nel post-derby, non ha potuto fare a meno di indicarlo come il problema principale che affligge oggi il Mantova. Forse l’unico.
Dunque, che fare a gennaio? Cercare un attaccante di peso e di qualità? Oppure insistere sul gruppo attuale, potenziando il lavoro tecnico-psicologico-motivazionale? Queste ultime cinque gare del 2024 (contro Pisa, Sudtirol, Frosinone, Spezia e Reggiana) dovevano dare una risposta. Finora è abbastanza chiara e suggerisce alla società di guardarsi attorno. Ammesso che basti per risolvere il problema.