Calcio Promozione – Asola, parla il ds Sandrini: “Franzini? Esonero doloroso ma inevitabile”

ASOLA Roberto Sandrini, direttore sportivo dell’Asola, rompe il silenzio dopo le dichiarazioni dell’ex tecnico Mauro Franzini. Lo fa senza alzare i toni, con la volontà – dice – di “precisare alcune cose”, non per alimentare polemiche. «Io volli personalmente Franzini sulla panchina dell’Asola – racconta – l’ho fatto di persona, convinto che fosse l’allenatore giusto. Due anni e mezzo bellissimi, davvero spettacolari. Poi a ottobre dello scorso anno sono i risultati non erano dei migliori e sono scoppiati i casi Bonaiuto, Di Mango, Moreni… Qualcosa ha cominciato a scricchiolare. Io dovevo fare da collante tra squadra, dirigenza e mister: ho provato a suggerire qualche cambiamento, ma lui era irremovibile. Nonostante tutto, la fiducia non è mai mancata, fino alla decisione dell’esonero, arrivata a sette giornate dalla fine. E lo sottolineo perché vorrei far capire che la fiducia in lui c’è stata fin quando è stato possibile». Sandrini entra nel dettaglio dei casi più spinosi. «Quando si è creata la frattura con Buonaiuto, chi ha provato fino all’ultimo a convincerlo a restare ero io. Dunque non è vero che la società voleva cederlo. Alla fine abbiamo scelto di lasciarlo andare per proteggere il gruppo». La risposta del campo, secondo il diesse, ha dato ragione alle scelte: «Franzini lamentava poca scelta e poca qualità nelle quote. Le ultime sette partite con Cobelli hanno detto il contrario, portando cinque vittorie. I giovani hanno avuto spazio e hanno dato segnali importanti: Paolo Vighi ha segnato un gol decisivo all’ultima giornata, Malcisi ha fatto bene in un ruolo nuovo». Poi c’è l’episodio della famosa riunione con la squadra, citata da Franzini. «È vero che non c’ero – chiarisce Sandrini – ma lui sapeva bene il motivo: un grave problema familiare. Il martedì la squadra si è espressa, il mercoledì io e il presidente ci siamo resi conto che non si poteva andare avanti. E voglio sottolineare un punto: fino a quel momento non avevamo mai contattato altri allenatori. L’unico con cui abbiamo parlato è stato Cobelli, due giorni dopo l’esonero».