MANTOVA Emergenza Coronavirus e Decreto ‘Rilancio’, ci sono buone notizie per le lavoratrici e i lavoratori autonomi occasionali. Grazie all’assiduo impegno e alla battaglia per il riconoscimento di tutele per questa forma di lavoro da parte Nidil Cgil, infatti, anche questa categoria di lavoratori, dopo essere stata esclusa dalle prime misure di sostegno adottate dal Governo, è stata inclusa. Il Decreto interministeriale 30 aprile e il Decreto Rilancio hanno previsto, finalmente, l’introduzione di un’indennità di 600 euro anche per le lavoratrici e i lavoratori autonomi occasionali.
Possono fare domanda per accedere a questo contributo economico i lavoratori autonomi con le seguenti caratteristiche:
· tra il 1° gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020 abbiano avuto un rapporto di lavoro riconducibile all’articolo 2222 del codice civile;
· non abbiano un contratto in essere alla data del 23 febbraio 2020;
· già iscritti alla Gestione Separata Inps alla data del 23 febbraio 2020;
· con almeno un pagamento tra il 1° gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020;
· senza partita Iva e/o iscrizione ad altre forme di previdenza obbligatoria;
· non percettori di pensione;
· non titolari di rapporto dipendente.
I Lavoratori occasionali appartenenti a un nucleo famigliare che percepisce il Reddito di Cittadinanza, possono fare la domanda se il Reddito di Cittadinanza è inferiore all’importo dell’indennità e in tal caso verrà integrato fino a raggiungere i 600 euro.
Purtroppo dalle misure di sostegno rimangono ancora esclusi, come sottolinea Elena Turchi coordinatrice di Nidil Cgil Mantova, i lavoratori autonomi occasionali non iscritti alla Gestione Separata Inps: “Si tratta di una mancanza rilevante, dal momento che la stragrande maggioranza dei lavoratori autonomi occasionali non è iscritta alla Gestione Separata, in quanto il reddito annuo derivante da questa attività non supera la soglia dei 5000 euro annui. È il caso di molti riders, che sono inquadrati spesso e volentieri con questa tipologia di contratto di lavoro. Va ricordato che si tratta di una tipologia contrattuale nell’ambito della quale è solitamente molto semplice – sia per il lavoratore, sia per il committente – arrivare a risoluzione del contratto, e in questi ultimi mesi la cessazione dei contratti è avvenuta con grande frequenza, dal momento che non sussiste, come nel caso del lavoro dipendente, il blocco dei licenziamenti. A livello nazionale stiamo chiedendo che la manovra venga corretta, in modo da renderla più inclusiva. I lavoratori rimasti senza impiego, e non iscritti alla Gestione Separata, possono comunque provare ad accedere al Reddito di Emergenza”
La domanda va inoltrata all’Inps attraverso il sito istituzionale oppure con l’assistenza gratuita dei patronati Inca Cgil che possono verificare anche la correttezza dei requisiti.