Aggredito da uno sconosciuto a San Giorgio Bigarello per aver difeso un ragazzino

SAN GIORGIO BIGARELLO – Stava trascorrendo una tranquilla serata estiva in compagnia di fidanzata e amici quando, notando un uomo assalire verbalmente un ragazzino, si era sentito in dovere di intervenire per prendere le difese del minore. Un gesto di spiccato altruismo, soprattutto di questi tempi, alla fine però tramutatosi in un’aggressione, stavolta fisica, da lui stesso subita per mano dello sconosciuto.
Protagonista della vicenda, occorsa l’11 luglio scorso nel piazzale delle piscine di San Giorgio Bigarello, Andrea Carletti 19enne di Roncoferraro. Nello specifico erano circa le 22 quando, nel parcheggio antistante l’impianto natatorio, un gruppetto di bambini era intento a giocare a pallone. All’improvviso uno di loro, sui 12 anni di età, si era così messo a rincorrere la palla che nella circostanza aveva sfiorato un’auto in sosta. Ed era stato proprio in quell’istante che il proprietario della vettura, senza motivo alcuno non essendo stata toccata la carrozzeria, scendeva con fare minaccioso dal veicolo prendendo ad inveire come una furia contro il minorenne.
Avendo assistito alla scena e temendo che la situazione potesse degenerare oltremodo per l’incolumità della giovanissima vittima, il 19enne decideva di non stare a guardare, invitando lo sconosciuto a calmarsi non essendo successo nulla di grave per giustificare una simile, scomposta, reazione soprattutto visto che se la stava prendendo con un ragazzino. A quel punto, le intemperanze del soggetto – descritto in sede di denuncia come un uomo di corporatura media sui 50-55 anni – si spostavano quindi inevitabilmente verso il giovane, dapprima preso a male parole per poi, dopo le offese e le ingiurie, venire afferrato per il collo e sbattuto con violenza a terra. Mollata la presa l’energumeno risaliva quindi sulla propria auto allontanandosi, mentre il ragazzo, per fortuna uscitone con solo qualche graffio oltre che con tanto, comprensibile spavento, provvedeva ad allertare la Polizia per poi recarsi il mattino seguente in questura per sporgere querela. Un atto altruista a cui è seguita tanta gratitudine da parte del bambino salvato da Andrea.