MANTOVA La scorsa estate era finito in manette circa l’ipotesi di lesioni personali, con l’aggravante dall’odio razziale. Protagonista dell’episodio violento, occorso nel territorio virgiliano, un 41enne psichiatra di La Spezia, afflitto da gravi problemi psichici e già arrestato recentemente per altra causa. I fatti “mantovani” a lui contestati si riferiscono nello specifico a quando il professionista spezzino, aveva picchiato e insultato un cittadino di origini cinesi, titolare di un bar a Ostiglia.
Circostanza aggravata, come detto, dall’odio a sfondo razziale. Reato per il quale l’uomo stava scontando la detenzione in regime domiciliare nella propria abitazione, sulle alture della città ligure. Sabato scorso però, in esecuzione di un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare firmata dal giudice Enzo Rosina, il 41enne è stato raggiunto dai carabinieri e trasferito in carcere per evasione non essendo stato trovato in casa durante un controllo dei carabinieri. In siffatta occasione il professionista, figlio unico che vive con l’anziana madre, è stato quindi prelevato da casa e associato alla casa circondariale spezzina di via Fontevivo. I suoi avvocati di fiducia, Claudio Defilippi e Gianna Sammichele, hanno già preannunciato ricorso al tribunale del Riesame, al fine di ottenere una revisione della misura custodiale tenuto conto dell’incensuratezza del proprio assistito. Quella sera, attorno alle 22, mentre era intento a giocare alle slot machine lo psichiatra aveva preso ad insultare il barista per poi aggredirlo a calci e pugni, tanto da procurargli contusioni giudicate guaribili in una decina di giorni. L’epilogo giudiziario di questa vicenda è atteso per il prossimo 27 marzo. Lo scorso 9 marzo invece, lo psichiatra, laureato in medicina e chirurgia all’Università degli Studi di Genova e con specializzazione in psichiatria a Pisa, si era reso protagonista di un altro episodio violento, stavolta constatosi nel lancio di sassi all’indirizzo dei propri vicini di casa. A seguito di quei momenti di paura e tensione erano dunque arrivati in forza i militari dell’Arma che avevano provveduto a bloccare il medico il quale, una volta sedato da parte dei sanitari del 118, era stato quindi trasferito in ambulanza al pronto soccorso e ricoverato in psichiatria. (loren)