MANTOVA – Confermata in appello la sentenza di primo grado al processo d’appello per l’omicidio di Ranjeet Bains, l’operaio indiano residente a Motteggiana, vittima degli effetti delle percosse subite in azienda, il 7 febbraio dello scorso anno, ad opera dei fratelli Charanjit Singh e Paramjit Singh, di 43 e 42 anni, accusati di omicidio preterintenzionale del connazionale e collega di lavoro. In Appello la sentenza di condanna, a dieci anni di reclusione per gli imputati, è stata confermata. È stato respinto l’appello delle difese, così come la richiesta del procuratore generale di riqualificare il reato da omicidio preterintenzionale a omicidio volontario. Il delitto era avvenuto alla ditta Quattro B a Codisotto di Luzzara. Secondo l’accusa, i due fratelli avevano colpito con calci e pugni il loro connazionale, di 38 anni. La vittima era stata colpita pure con un badile alla testa, al collo e alla schiena. Forse proprio questi colpi avrebbero provocato le lesioni fatali. Movente dell’aggressione mortale il rifiuto della vittima di licenziarsi dal suo posto di lavoro per lasciarlo a un parente dei suoi due assassini. Al processo di primo grado gli imputati si erano dichiarati pentiti, aggiungendo pure che non volevano causare la morte del loro collega. Gli avvocati difensori Angelo Russo, Annalisa Guano (per Paramjit) e Giuseppe Migale Ranieri (per Charanjit) avevano chiesto il minimo della pena.