Bancarotta: chiesti quattro anni per i vertici di Mnt

MANTOVA Tre anni e 4 mesi di reclusione per il titolare e 8 mesi di reclusione per la contitolare. Sono le richieste avanzate dal Pubblico ministero titolare dell’accusa del processo con rito abbreviato che vede imputati Alberto e Giorgia Freddi per il fallimento della Mnt, acronimo di Movimento Noleggio Terra, ditta di Schivenoglia fallita nel 2019. L’azienda è rimasta “vittima” di un’inchiesta dell’Antimafia sugli appalti per la costruzione della Brebemi e della tangenziale di Milano. Quando tutto era pronto per partire era calata la scure dell’interdittiva antimafia della prefettura di Milano, e nel giro di pochi anni la Mnt aveva chiuso. Secondo gli inquirenti però i due titolari, difesi dall’avvocato Luca Faccin, avrebbero commesso i reati di bancarotta fraudolenta e semplice. Durante gli accertamenti sul fallimento, il curatore aveva rilevato che sarebbero stati effettuati dei versamenti ai soci per finanziamenti da oltre 145mila euro, nonché la cessione di due contratti preliminari. Sarebbero inoltre spariti beni mobili, quali arredi da ufficio e veicoli , per 8.750 euro. Il gup ha rinviato il processo al prossimo 28 marzo per le repliche e la sentenza. L’interdittiva che ha portato al fallimento dell’azienda che all’epoca aveva 55 dipendenti, era scattata per un lontano legame con un membo della famiglia Della Monica, coinvolto nell’operazione Caronte, la cui posizione era stata poi archiviata.