Baschieri (Forza Italia): “Dopo Palazzi solo le casse vuote”

Mantova Il piano triennale delle opere allegato al Dup, il documento programmatorio del Comune che arriverà in aula dopo le ferie, è giudicato “modesto”, ma rispecchia la reale capacità di spesa annuale dell’ente per gl’investimenti, oggi pari a soli 7,8 milioni. Niente a che vedere insomma con i precedenti piani che raggiungevano anche i 30 milioni annui.
A preoccupare il capogruppo di Forza Italia Pier Luigi Baschieri è però il “dopo Palazzi”, ovvero ciò che il suo successore troverà nella casse di via Roma. «Da una prima disamina del Dup – commenta – chi siederà sullo scranno più alto si troverà circa 16 milioni di mutui da rimborsare, di cui buona parte attivati durante l’ultimo mandato per mettere una pezza ai lavori ancóra non conclusi, fra cui di San Nicolò-Gradaro, la realizzazione dei campi in erba sintetica del San Pio X, il nuovo impianto della Mantovana Calcio, la scuola di Borgochiesanuova e il recupero dello stadio “Danilo Martelli”. Per non dire – aggiunge Baschieri – delle “magagne” legali, come il contenzioso con i residenti per l’apertura della Torre della Gabbia presso il condominio di Palazzo Bonacolsi; o dei 10 milioni che mancano per avviare il secondo lotto del Palazzo del Podestà e la ricerca delle risorse economiche finanziarie per dare un senso alla recente acquisizione del Migliaretto». Insomma, «non è sicuramente un piano delle opere che entusiasma rispetto ai precedenti a cui questa amministrazione di centrosinistra ci ha abituato negli ultimi dieci anni».
Glissiamo pure sulle opere non in capo al Comune. A essere terminate, conclude Baschieri, saranno soprattutto le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che lo Stato, tramite l’Unione europea, ha concesso agli enti locali per riqualificare i territori. Non a caso Mantova si è portata a casa circa 60 milioni di euro. Ma sono terminate anche le miniere aurifere comunali a cui il Partito democratico e la Lista Gialla hanno più volte messo le mani per completare opere co-finanziate da contributi pubblici».