MANTOVA Autorità civili, militari e religiose, associazioni combattentistiche e d’arma e cittadini si sono riuniti nella mattina di oggi, domenica 7 dicembre, nella Valletta di Belfiore, per commemorare i Martiri. È stato ricordato e celebrato il sacrificio di Don Giovanni Grioli, Don Enrico Tazzoli, Angelo Scarsellini, Bernardo de Canal, Giovanni Zambelli, Carlo Poma, Don Bartolomeo Grazioli, Carlo Montanari, Tito Speri, Pietro Frattini e Pietro Fortunato Calvi, patrioti italiani che a metà dell’800 furono impiccati (tranne Grioli che fu fucilato) su volere dell’occupante impero austriaco, per ordine del governatore generale del Lombardo-Veneto, il feldmaresciallo Radetzky.
Dopo l’esecuzione dell’Inno d’Italia, la cerimonia è stata aperta dall’intervento di Dario Riccomi di Forum Giovani Mantova che ha sottolineato l’importanza di tramandare e raccontare la storia dei Martiri alle nuove generazioni, attraverso anche nuovi ed attuali metodi didattici.
Poi, l’intervento del presidente del Consiglio comunale di Mantova Massimo Allegretti che in apertura ha ricordato il professor Rodolfo Signorini scomparso in mattinata. “Innanzitutto, rivolgo un pensiero al professor Rodolfo Signorini, Accademico Virgiliano, uomo di cultura, scomparso questa mattina, le cui parole hanno sempre accompagnato in modo impareggiabile questa ricorrenza. La città di Mantova saprà ricordalo come merita”. Poi entrando nel merito della cerimonia: “Oggi, tutti noi, ricordiamo il sacrificio dei Martiri di Belfiore avvenuto in questo luogo 173 anni fa – ha detto Allegretti –. Questo episodio porta a Mantova, allora città fortezza Austro Ungarica, il Risorgimento italiano. La nostra città visse drammaticamente l’arresto, la condanna e l’esecuzione dei nostri Patrioti che sentì sempre come propri figli. Persone che avevano messo in conto anche la rinuncia più alta, quella della propria vita, pur di esercitare il proprio credo, pur di adoperarsi per fare di un Paese di provincie e di piccoli stati una Nazione Unita: l’Italia. 173 anni fa era ineludibile il passaggio dagli stati preunitari all’Italia unita. Allora si lottò per essere liberi e indipendenti attraverso la costruzione di uno stato unitario. La guerra sembra tornare tristemente – ha continuato – come lo strumento principale per risolvere le controversie tra stati. L’Europa sembra aver smarrito il proprio senso, la propria memoria costellata da millenni di guerre, di repressioni terribili di cui fa parte anche la storia che oggi abbiamo qui. Vi è un progressivo indebolimento delle organizzazioni internazionali. Quindi, non ci sono altre scorciatoie di fronte all’orizzonte che si dipana davanti a noi. Serve un Europa che senta il dovere di rafforzare l’ordine e la legalità internazionale, che ripudi la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, come recita l’art. 11 della nostra Costituzione”.
Infine, il presidente Allegretti ha rivolto un pensiero alle nuove generazioni: “Fate vostro il dovere di sentire il peso sulle vostre spalle della storia che vi ha preceduto. Partecipate alla vita pubblica del Paese, solo così una nazione vive, ciascuno con il proprio orientamento. Aprite i libri di storia e cercate lì gli esempi più virtuosi. Lì troverete i Martiri di Belfiore”.
La cerimonia è proseguita con l’Inno del Piave, il Silenzio e la deposizione della Corona sul Monumento del “Genio dell’Umanità” di Miglioretti dedicato ai Martiri.
La commemorazione è stata chiusa dall’intervento del Prefetto di Mantova Roberto Bolognesi che ha sottolineato l’importanza dei valori dei Martiri: “È importante rendere onore a chi si è sacrificato per la nostra libertà e indipendenza”.
Nella Valletta di Belfiore erano presenti, tra gli altri, anche il presidente della Provincia Carlo Bottani, il consigliere regionale Marco Carra, alcuni sindaci della provincia, il presidente della Comunità ebraica mantovana Aldo Norsa e i comandanti e rappresentanti delle Forze dell’Ordine e il comandante della Polizia locale di Mantova Paolo Perantoni. Oltre alle autorità, erano schierate le associazioni comattentistiche e d’arma, con labari e stenderadi. Presenti anche alcuni agenti della Polizia locale di Mantova con il Gonfalone.
È seguita, poi, una breve cerimonia commemorativa da parte delle autorità cittadine con la deposizione di una corona presso il cippo in memoria di Pietro Fortunato Calvi in strada Cipata, nel quartiere Lunetta-Frassino.







































