MANTOVA Un primo caso “autoctono” di variante inglese del Covid-19 è stato accertato a Mantova da Ats Val Padana. Si tratta di una persona che avrebbe sviluppato questa forma del virus senza essere stata nel Regno Unito. Oltre al caso mantovano nel territorio di Ats Val Padana sono stati riscontrati altri tre casi di gene S di SARS-CoV-2 contratto da soggetti non viaggiatori residenti nella zona di competenza di Asst Crema. “I dati preliminari ottenuti da questa indagine epidemiologica confermano l’importanza della sorveglianza genetica di SARS-CoV-2 già evidenziata nella prima ondata epidemica e nel periodo estivo ed evidenziano il valore aggiunto di un modello integrato della rete di sorveglianza sanitaria”, ha commentato Fausto Baldanti, direttore dell’Unità di Virologia Molecolare del Policlinico San Matteo di Pavia.
“Soprattutto in questa fase della pandemia” – ha dichiarato Salvatore Mannino, Direttore Generale dell’Ats della Val Padana – “la capacità di tracciare nel tempo e nello spazio le mutazioni dei ceppi di SARS-CoV-2 circolanti, coniugata con le inchieste epidemiologiche ed il monitoraggio dei pazienti, può fornire informazioni preziose per meglio indirizzare gli interventi in ambito sanitario e sociosanitario e le politiche territoriali di contrasto alla diffusione ed all’impatto del virus”.