Primo appuntamento domenica 26 ottobre 2025, alle ore 16, al Museo Diocesano, in piazza Virgiliana Mantova con il ciclo di conferenze “Domeniche pomeriggio con la storia mantovana”.
“Don Luigi Giglioli, cappellano militare a El Alamein della Divisione Ariete e della Folgore” il titolo della conversazione di Sandro Signorini con filmati originali d’epoca. Ingresso libero
L’iniziativa è organizzata e promossa dal Circolo La Rovere con il patrocinio della Provincia d Mantova.
Don Luigi Giglioli nasce a San Giacomo delle Segnate il 12 gennaio del 1916 e fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1941 e destinato come vicario a San Benedetto Po. L’8 giugno 1942, a 26 anni, chiese di essere mandato come cappellano militare ad assistere e confortare i giovani che stavano combattendo in Libia. Fu il più giovane cappellano militare della Campagna d’Africa con il grado di tenente aggregato ai carristi della Divisione “Ariete” e in seguito della “Folgore”.
In una lettera inviata al Vescovo Menna, così motivò la sua decisione: “Voglio venire anch’io fra voi gloriosi combattenti, a condividere le vostre gioie e i vostri tormenti, le vostre consolazioni e i vostri disagi. Voglio venire anch’io soldato fra i soldati per accendere nel cuore di tutti voi la fiamma santa di una vita esemplare tutta vissuta nel nome del dovere e dell’onore”. Oltre a don Luigi Giglioli, altri due furono i cappellani militari mantovani che decisero di dare testimonianza di fede e di vicinanza spirituale ai soldati nella guerra nel deserto africano: don Mario Boari di Montanara e don Mario Ghirardi. Al seguito della Divisione Ariete, quest’ultimo partecipò alla prima battaglia di El Alamein dell’estate del 1942 che interruppe la vittoriosa avanzata italo-tedesca iniziata a Tobruk e anche alla seconda del novembre 1942 che si concluse con la disfatta dell’esercito dell’asse. Scrisse un libro: “5 mesi da Tobruk ad El Alamein”. Nel maggio1943 fu decorato di “Croce di Guerra al valor militare”. Fu fatto prigioniero dagli inglesi, rifiutando l’immediato rimpatrio e dopo un lungo periodo di prigionia in Tunisia, Algeria e Stati Uniti, promosso Capitano, ritornò in Italia a fine 1945 a guerra finita.
Il Vescovo di Mantova Menna con il quale aveva sempre mantenuto un rapporto quasi filiale, gli affidò la direzione del settimanale cattolico mantovano “La Cittadella”, direzione che mantenne fino al 1970 quando gli fu chiesto di dimettersi.
Fu direttore anche della “Casa degli studenti” unico collegio maschile della città, dal 1960 sino alla sua chiusura per dare spazio al Museo Diocesano.
Insegnante in Seminario, scrisse molti saggi sulla sua esperienza di sacerdote e cappellano militare al fronte.
Muore a Verona il 18 marzo 1979







































