La casa va in fumo ma si salva il fumo (hashish). Marocchino va a processo ma si salva (assolto)

MANTOVA   I vigili del fuoco erano intervenuti per un incendio in un’abitazione di via Poggio reale e avevano trovato un panetto da circa 80 grammi di hashish. Fumo che non era andato in fumo con il resto della casa di un 29enne marocchino che è così finito a processo per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il fatto era accaduto il 2 maggio di tre anni fa. Quel giorno era scoppiato un incendio nell’abitazione che il marocchino condivideva con la propria convivente. I due, nella fretta di uscire, avevano dimenticato il panetto di hashish che era così rimasto in bella vista sul letto. Quando i vigili del fuoco avevano ultimato l’intervento avevano notato la presenza di droga nell’appartamento, dove pare si sentisse anche un forte odore di hashish, il che fa pensare che ci potesse essere altro oltre a quegli 80 grammi. Ai carabinieri che erano poi intervenuti, il 29enne e la sua ragazza avevano detto che quell’hashish se lo fumavano loro e non lo vendevano a nessuno. Tesi sostenuta oggi in aula dall’avvocato Gianfranco Manuali, che al termine della sua arringa ha chiesto per il 29enne l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato e in subordine l’assoluzione con formula dubitativa. Dal canto suo il Pm Giorgia Dongili ha concluso la requisitoria chiedendo una condanna a 8 mesi. Il giudice Edoardo Zantedeschi ha infine assolto l’imputato perché il fatto non sussiste.