Mantova Niente da fare: su parecchi edifici del centro storico, pure inseriti in area ricompresa nella zona Unesco, il fotovoltaico ci sta, ma su altri no. E a dirlo in maniera discrezionale è il ministero della cultura nella sua diramazione della Soprintendenza archeologica, Belle Arti e paesaggio. Ma non solo: il parere dell’organismo di tutela è stato confermato anche dal tribunale amministrativo bresciano con una sentenza emessa in questi giorni verso il ricorso presentato da un privato che si era visto rifiutare il benestare a posizionare pannelli solari sulla propria abitazione.
Nel merito del suo pronunciamento, il Tar che ha rigettato il ricorso del privato ha evidenziato aspetti legati alla legislazione nazionale, ma soprattutto ha recepito i fondamentali della controparte, ossia della Soprintendenza, che respingendo la richiesta aveva rilevato come l’intervento proposto dal ricorrente, consisteva nell’installazione di un impianto fotovoltaico sulla copertura dell’edificio, il quale comporta «una significativa alterazione sia della continuità materica e morfologica delle coperture del tessuto urbano di cui fa parte, sia dei valori di cui è portatore lo stesso nucleo storico tutelato della città di Mantova». In altre parole, «la posa in opera di pannelli fotovoltaici prevista in progetto, porterebbe all’inserimento di elementi estranei alla tradizione costruttiva nel nucleo di antica formazione, e si configurerebbe pertanto come un elemento estraneo, di “disturbo” nel paesaggio urbano».
Insomma, la Soprintendenza ha ritenuto che vada salvaguardata «la modalità di percezione delle coperture e dei caratteri materici del centro storico considerando anche tutti gli scorci urbani da cui si potrebbe vedere l’intervento, nonché le viste dall’alto».
Inoltre la Soprintendenza ha tenuto conto della possibilità che tale concessione potesse creare una sorta di precedente, con conseguente processo di emulazione in altri edifici storici del centro.
Da qui il diniego per ovviare all’effetto «di una eventuale reiterazione sistematica di operazioni di questo tipo», ritenendo «innegabile che un parere favorevole su un edificio interno al nucleo di antica formazione produrrebbe a cascata il reiterarsi di tale tipo di intervento, il quale andrebbe sicuramente a modificare il complesso delle coperture del centro storico da ritenersi parte del vincolo dichiarato nel 1977», afferma l’ente di tutela paesaggistica, con parere confermato dallo stesso Tar.
Resta in ogni caso la perplessità di fronte a tale discrezionalità che tutela la “Mantova dall’alto”, ma assai spesso, come visto, non la città visibile anche “dal basso” con concessioni a interventi assai più che spregiudicati.