Lezioni smart e prova small ma i neo-maturi sanno già cosa faranno da grandi

MANTOVA –  L’esame di maturità “small” è l’ultima tappa per questi ragazzi che hanno vissuto un anno e mezzo di Dad e non si sono potuti nemmeno permettere i festeggiamenti di rito che solitamente chiudono una fase importante della carriera scolastica. Ma i sorrisi e l’entusiasmo non mancano comunque e c’è chi addirittura ringrazia i propri professori per quello che gli hanno trasmesso in questi anni. E’ questo il caso di Massimo Lora, studente della 5° C del Liceo Belfiore. «Anche se i professori hanno dovuto testare le nostre conoscenze e competenze, e verificarne l’accuratezza, l’hanno fatto mettendoci a nostro agio, senza alcuna prevaricazione. Durante questa crisi pandemica, la nostra scuola non ci ha mai fatto perdere un’ora di lezione; i docenti sono riusciti a finire il programma anche prima del tempo. Perciò, se posso, ringrazierei, a nome di tutti i compagni, il nostro prof di matematica, Claudio Borghi, ma anche tutti gli altri, nessuno escluso». Edoardo Magagnotti, compagno di classe di Massimo, ci racconta invece un po’ più nel dettaglio la sua prova di maturità. «Sono partito anch’io dall’elaborato che verteva sul tema dell’energia, la massa e la relatività ristretta di Einstein; in italiano ho parlato di Dannunzio, di Meriggio in particolare, che io amo molto; e nell’ultima parte è uscito lo spunto di George Orwell, Animal Farm, per cui ho parlato in inglese per un po’ e ho fatto tutti i collegamenti del caso. Alla fine, mi hanno chiesto di raccontare la mia esperienza per quanto riguardava il percorso alternanza scuola-lavoro, che ho fatto in un laboratorio di fisica all’università di Bologna, dove abbiamo costruito un treno a levitazione magnetica». Alla domanda di rito su “cosa farai da grande”, le risposte dei due studenti pervengono chiare e immediate. «Io andrò alla Bocconi a studiare Economia internazionale e seguirò i corsi in inglese» risponde Edoardo; mentre Massimo, sempre a Milano, ma al «Polimi, ingegneria gestionale».
All’uscita del Liceo Isabella d’Este incontriamo, Alessandro Girelli, 5°AE, uno studente fresco di maturità che festeggia insieme agli amici più cari coi quali si sta preparando per andare a Tenerife quest’estate in vacanza. Alessandro ci dice che nel suo futuro vede una carriera di attore, anche se non ha ancora deciso se farà l’accademia o altro. «Quello di diventare attore non è un sogno ma è quello che mi sento di dover fare nella vita, come fosse una chiamata. Ho fatto 10 anni di teatro e 5 di cinema e ad agosto uscirà un cortometraggio interpretato anche da me». Complimenti per le idee chiare, ma la maturità, com’è andata? «Stanotte non ho chiuso occhio per l’agitazione e stavo anche per spaccarmi un piede, ma poi è andata bene. I professori sono decisamente dalla nostra parte, se vedono che sei in difficoltà ti aiutano. Anch’io ho iniziato presentando la tesina che riguardava nel mio caso le disuguaglianze globali e ho finito commentando il grafico, scelto come input, dei matrimoni in Italia dal 1901 al 1960. Ah, dimenticavo, ho anche letto e interpretato L’infinito di Leopardi». Poco distante un’altra studentessa, Rachele Caleffi della 5°C, festeggia con parenti e amici la prova d’esame appena superata; è radiosa e abbraccia un coloratissimo mazzo di fiori. Rachele, che ha seguito l’indirizzo coreutico, si dichiara felice del suo esame perché «a differenza dell’anno scorso abbiamo potuto ballare, ognuno sulla propria coreografia: io avevo il tema della liquidità nella danza. Nella seconda fase dell’esame mi è stata chiesta l’esperienza del PCTO, che io ho fatto a scuola insieme al ramo musicale e che si intitola la Milonga Mafiosa. È stata una prova dalla quale ho avuto molta soddisfazione e che io considero un mio piccolo traguardo personale». In futuro Rachele spera di entrare a far parte dell’Arma dei Carabinieri o dell’accademia di danza di Firenze.
Melissa Modena e Patrizia Fiorasi, entrambe 5°AR, si abbracciano felici di fronte alla loro scuola, l’Itet Andrea Mantegna. La prova superata da poco, le studentesse si godono ora il loro meritato relax e la gioia di un momento fondamentale per tutti i ragazzi. «È andata benissimo – esordisce Patrizia – mi hanno lasciato parlare e non mi hanno fatto tantissime domande. Come testo d’italiano mi è stata chiesta La casa dei Doganieri di Montale che io poi ho collegato con Ungaretti, Pascoli e Dante. Di mate, il diagramma di redditività e da ultimo il PCTO che io ho fatto alla Molino Pasini di Cesole, dove abito». Melissa invece, che si dichiara molto ansiosa, ha cercato di stare tranquilla facendo leva sul fatto che aveva studiato molto e gli argomenti li sapeva bene. «Mi sono inceppata qualche volta ma mi sono ripresa velocemente. Sono riuscita a esporre integralmente l’elaborato. Di italiano mi hanno chiesto Pascoli che era un autore che io speravo uscisse. Come collegamento, mi è stato chiesto un problema di matematica riguardante l’approvvigionamento delle scorte e fortunatamente, visto che era in ambito puramente teorico, l’ho sviluppato anche in altre discipline come spagnolo». Progetti per il futuro, ragazze? «Io andrò a giurisprudenza o a scienze della comunicazione» spiega Patrizia; mentre la compagna preferisce fermarsi con lo studio non dopo però essersi presa un periodo di vacanza da trascorrere in montagna con la famiglia e il fidanzato.
L’ultima tappa del “tour maturità” si ferma in via Trieste, al Liceo Artistico Giulio Romano, dove incontriamo gli studenti del corso serale. Seania Franchin mostra orgogliosa i disegni che ha portato all’esame: «Questo è il mio lavoro preferito e s’intitola “Libertà di pensiero”. Dovevamo creare un progetto nell’ambito della tutela dei diritti umani e io ho scelto questa tematica perché mi sta particolarmente a cuore. L’arte fa così tanto parte di me che non posso immaginarmi un futuro lavorativo senza un contesto artistico che mi comprenda. Sono disposta a farlo anche da free lance o all’interno di un’agenzia». Infine Rita Losi, anche lei neodiplomata all’artistico, racconta invece di una maturità fatta da “senior”. «Ho cominciato il mio percorso di studi tanti anni fa, però non sono riuscita a portarlo a termine. Grazie a questa scuola, ho colto l’occasione per completare il mio corso di studi e dopo due anni di pendolarismo ho conseguito la maturità artistica; una soddisfazione impagabile».