MANTOVA – Il rischio è quello di formare delle “classi pollaio” di 30 studenti, ma a quanto pare ci sono direttive che provengono proprio “dall’alto”, e che supererebbero la stessa dirigenza del liceo classico “Virgilio”. Il tutto in forza di una riduzione delle sezioni da tre a due.
Da qui la reazione di molti genitori che, in attesa di una riunione forse decisiva di lunedì, vorrebbero mettere le mani avanti andando, se caso, altrettanto “in alto”, ovvero dal ministro stesso. Vi è chi ipotizza infatti una lettera aperta al ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, quasi una sorta di petizione più che di perorazione, al fine di smuovere le acque. Tantopiù che proprio nel titolare del Miur si incontrerebbe terreno fertile e ricettivo contro ogni proposito di abolire le classi in un tempo di pandemia. Proprio il ministro infatti va ripetendo la propria contrarietà alla razionalizzazione delle classi che giocoforza produrrebbe assembramenti, con unità scolastiche di circa 30 ragazzi. Sarebbe una manifesta contraddizione, e peggio un danno psicologico per chi, dopo un anno terribile in Dad, si troverebbe ora con la classe smembrata.