MANTOVA – Un raccolto a macchia di leopardo, con gli effetti della siccità e del meteo che si sono fatti sentire in misura variabile, ma le prime stime della campagna di raccolta del mais parlano di un calo produttivo che oscilla dal 5% fino al 20%, nel caso in cui sia stato accuratamente irrigato, mentre sui terreni che non hanno beneficiato di un apporto adeguato di acqua il crollo del raccolto ha toccato anche il 60-70% rispetto al 2021. Sono le prime stime di Coldiretti Mantova circa l’andamento stagionale della campagna maidicola da granella, duramente provata a causa delle temperature elevate e per l’assenza di precipitazioni per diversi mesi, al punto che a livello nazionale oltre il 51% del prodotto si sarebbe trovato durante la crescita in condizioni di “forte siccità”, mentre un altro 34% sarebbe alle prese con uno scenario di “siccità”, secondo le elaborazioni di Teseo-Clal su dati Jrc e Istat. Peseranno sui bilanci delle aziende agricole gli alti costi di produzione, gravati da aumenti del gasolio agricolo (+70% rispetto a luglio dell’anno scorso), costi dei fertilizzanti (+81% per l’urea granulare) e per il boom della spesa energetica, con elettricità e gas su valori monstre rispetto alla campagna 2021, più alti rispettivamente del 193% e del 585% rispetto a 12 mesi fa. Cifre che mettono sotto pressione gli agricoltori, molti dei quali stanno aspettando il corretto grado di essiccazione della pianta, così da evitare il ricorso all’essiccazione forzata. “Abbiamo constatato realtà completamente differenti da zona a zona – afferma il vicepresidente di Coldiretti Mantova, Fabio Mantovani -. Nel Medio mantovano, chi ha sempre irrigato non ha riscontrato pesanti scostamenti sul 2021, mentre nell’Alto mantovano, in particolare l’area interessata dal canale Arnò, alcuni agricoltori sono stati costretti a trinciare il mais con un mese di anticipo, così oltre alla minore quantità di prodotto rischiano di trovarsi con livelli di amido insufficienti per la corretta alimentazione del bestiame”. La raccolta della granella, in questa fase, “procede a rilento: chi può aspetta, così da evitare il passaggio per l’essiccazione forzata”, spiega Fabio Perini, agricoltore di Ospitaletto. La valutazione a lavori ancora ampiamente in corso (è stato raccolto il 20-25% del totale, nella zona) sembra però purtroppo già ben definita e su parametri di scarsa soddisfazione: fra il -20% o -25% per chi ha irrigato e -60% o anche -70% per chi invece ha cercato di contenere le spese di gestione o si è ritrovato senz’acqua. I secondi raccolti, inoltre, saranno tutti destinati ad essere trinciati o al massimo per fare pastone. Un’annata, afferma Massimo Marcolini, imprenditore agricolo di Casatico e componente della Commissione cereali in Borsa merci a Mantova, che desta qualche preoccupazione, soprattutto per il peso dei costi produttivi.