MANTOVA – La quarta ondata di Covid starà pure scemando ma non per il processo per la maxi-discarica vicina al Parco del Mincio a Rivalta sul Mincio, che vede imputati tra gli altri i vertici di Famac nel suo legale rappresentante Natale Previdi, e di Mantovagricoltura con Fernando Burato. L’udienza di ieri, in cui era prevista l’audizione dei periti di parte delle difese, si è infatti tenuta ma solo a metà perché il consulente di Mantovagricoltura era assente per Covid, così è stato sentito il suo collega di parte per Famac. Si tratta della terza udienza di questo processo falsata dal Covid. il giudice Arianna Busato l’ha quindi aggiornata al prossimo primo aprile, sperando che stiano tutti bene. Il procedimento vede imputate sette persone accusate a vario titolo di reati ambientali ed edilizi nonché di illeciti amministrativi. La vicenda risale ad un’operazione delle Fiamme Gialle del 2016, quando nei terreni della Famac a Rodigo, erano state rinvenute 137mila tonnellate di materiale inerte stoccati dall’altra società finita nell’inchiesta in quanto affittuaria dell’area. Parco del Mincio, Comune di Rodigo e Provincia di Mantova sono le parti civili. Secondo l’accusa, le gravi violazioni di natura ambientale, la mancanza di autorizzazioni e la gestione illecita dei rifiuti avrebbero consentito alle due aziende di realizzare ingenti profitti.