MANTOVA – Brandendo un coltello da cucina lungo 22 centimetri aveva dapprima minacciato di uccidere la moglie per poi paventare l’intenzione di togliersi lui stesso la vita. Nella circostanza c’era voluto tutta l’esperienza dei carabinieri per evitare l’ennesima tragedia familiare e bloccare un 71enne di Moglia che al culmine di un litigio in ambito domestico aveva dato in escandescenza ai danni della propria coniuge. I fatti a lui ascritti risalivano all’alba del 18 ottobre 2021 quando, alla compagnia dell’Arma di Gonzaga era arrivata la disperata chiamata di una 65enne che chiedeva aiuto contro la furia del convivente. I militari non appena giunti sul posto indicato avevano così cercato di riportare alla ragione l’anziano, in quel periodo ristretto in regime di custodia domiciliare per una precedente condanna per maltrattamenti in famiglia, ma questi, vedendoli, si era scagliato pure contro di loro non lasciando altra scelta agli operanti che spruzzargli spray urticante al peperoncino per neutralizzarlo. A quel punto era quindi scattato l’arresto per maltrattamenti e resistenza a pubblico ufficiale. A fronte di quella vicenda nei suoi confronti era stato quindi chiesto dalla procura di via Poma il rinvio a giudizio immediato. La difesa, rappresentata nella circostanza dall’avvocato Stefania Magnani, aveva invece avanzato istanza di rito abbreviato condizionato ad una perizia psichiatrica atta a verificarne il grado di capacità d’intendere e di volere dell’imputato al momento del fatto, a fronte di sue appurate patologie neurologiche pregresse. Sulla base di tali risultanze peritali, dunque che avevano evidenziato un suo totale vizio di mente, il 71enne è stato infine giudicato dal gup Beatrice Bergamasco non imputabile. Nei suoi confronti è stata quindi emessa sentenza di non luogo a procedere con l’applicazione contestuale della misura di sicurezza del ricovero in una Rems.