Palazzi è ancora vincente al primo turno se passa l’ipotesi del terzo mandato

MANTOVA Il campionamento su 806 cittadini realizzato dalla Youtrend Strategies fra il 3 e il 10 marzo scorsi non lascerebbe dubbî sul gradimento di Mattia Palazzi, committente dell’indagine demoscopica assieme al Pd regionale: alla domanda se avrebbero rivotato il sindaco uscente nel caso di terzo mandato, gli interpellati hanno risposto di sì al 64% e al 36% no. Più in dettaglio, il 25 percentuale si dice certissimo, il 39% dice “probabilmente sì”, “probabilmente no” il 9% e “sicuramente no” il 27%. Un esito che confermerebbe ancóra la vittoria al primo turno di Palazzi, che nel settembre 2020 raccolse un clamoroso esito plebiscitario del 71%.
Il dato più sorprendente dell’indagine tuttavia riguarda la composizione del consenso. Al netto di un 2% di indecisi e di un 5% di avversarî interni, il centrosinistra si dice disposto a votare una terza volta Palazzi nella percentuale del 93; ma addirittura nel campo avversario del centrodestra ben 39 intervistati su 100 si dicono disponibili a confermarlo, con appena un 4% di indecisi e un 57% di irriducibili refrattarî. E persino fra gli indecisi e gli astenuti il 42% dichiara di essere rimasto soddisfatto del suo mandato in via Roma.
Molto equilibrata la ripartizione zonale dei sostenitori dell’ipotetico candidato sindaco: lo rivoterebbe il 60% del centro storico, il 62% di Valletta Paiolo, il 58% di Mantova Sud-Ovest, il 57% di Mantova Sud-Est, e il 61% di Mantova Nord. Non arriva mai al 10 percentuale la fascia degli indecisi o di chi non risponde.
Interessante anche la composizione dei sostenitori del terzo mandato del sindaco: al 60% sono donne, e al 58% uomini; percentuale che si conferma in quasi tutte le fasce d’età: 18-34 anni 59%; dai 35 ai 49 anni 53%; dai 50 ai 64 anni 57%; e fra gli over 65 si registra il punto più alto del 64 percentuale.
Tutte cifre che potrebbero rimanere lettera morta, vista la contrarietà del Pd a estendere i numeri dei mandati, e sino a poco tempo fa anche Fratelli d’Italia si diceva contraria. Ma non è detta l’ultima: la Lega di Matteo Salvini spinge sul dialogo, e da ultimo anche Giorgia Meloni sembrerebbe disposta a sedersi al tavolo col partner del Carroccio. In base alle concessioni dell’uno e dell’altra per Palazzi si aprirebbe uno spiraglio: c’è tempo ancóra sino alla primavera del prossimo anno.