Palazzo Ducale, numeri in continua crescita: oltre 287mila visitatori nel 2023

MANTOVA Numeri alla mano, il 2023 è stato un anno di continua crescita per il Palazzo Ducale. E il 2024 già sorride. La reggia dei Gonzaga ha visto negli ultimi anni una serie di significative fluttuazioni nel numero di visitatori, variazioni che riflettono sia l’impatto della pandemia che i segnali di una graduale ripresa del turismo culturale. Il 2019 è stato infatti un anno particolarmente positivo: con 346.462 visitatori e introiti lordi di 2.043.086,20 euro, il complesso museale si è posizionato tra i principali attrattori culturali italiani. L’anno successivo invece ha rappresentato una drammatica inversione di tendenza a causa dell’avvento del Covid. Le restrizioni ai viaggi e la chiusura temporanea dei musei hanno portato a un drastico calo dei visitatori, facendo registrare solo 78.732 ingressi, con un crollo degli introiti a 607.717,10 euro. Questo calo del 77,3% rispetto all’anno precedente evidenzia l’impatto devastante della pandemia sul settore culturale e turistico. Il 2022 ha segnato una netta ripresa per il complesso museale di Mantova, con 244.385 visitatori e introiti lordi pari a 1.739.644,40 euro. I dati del 2023 indicano una continua crescita: 287.433 visitatori e introiti lordi di 1.863.805,50 euro. Ad oggi, per il primo semestre del 2024, il Palazzo ha già registrato 164.135 visitatori. «I numeri premiano il lavoro del Dream Team: cioè la squadra di Palazzo Ducale – dichiara il direttore Stefano L’Occaso -. Un lavoro assiduo, senza risparmi, per garantire una vera offerta culturale, per aprire il museo, per non rendere la cultura e il museo banali e per non trincerarci dietro a slogan e belle frasi ma puntare diritti ai contenuti, dando voce alla passione che ci sostiene. Numeri, comunque, esemplari se pensiamo che con una media di dodici cantieri aperti normalmente un museo è chiuso e non fa numeri, nemmeno da debacle. I numeri, infine, sono la risposta del nostro pubblico, di un pubblico che viene o torna ad ammirare quell’immenso capolavoro che i Gonzaga ci hanno lasciato. Più che i numeri, mi fanno gioire certi mormorii che sento dal pubblico girando per le sale: Fantastic, Wonderbar, Merveilleux». (abb)