Rubens, oltre 2500 visitatori nel week end

MANTOVA  Oltre 2600 visitatori nel week end per la mostra su Rubens a Palazzo Te. Un pubblico equamente diviso tra sabato, primo giorno di apertura, e ieri con 1239 ingressi nel primo caso e 1391 nel secondo. Numeri importanti per il debutto della mostra sul pittore fiammingo, che a Palazzo Te ha portato numerosi turisti, ma anche tanti mantovani, che hanno usufruito del week end per avvicinarsi alla rassegna.
Se il centro città resta comunque il fulcro della “movida” di questi week end da intensi colpi di coda dell’estate, è innegabile che la zona del Te stia ritagliandosi un profondo spazio quanto ad interesse ed interessi. Indiscutibilmente attrattivo in queste giornate di sole il neonato ParcoTe, la zona si è ulteriormente arricchita con l’apertura al pubblico della mostra sul Rubens a Palazzo Te, a due passi dal parco. E con i numeri registrati ieri e sabato alla biglietteria si è certificato quanto il Te sia diventata una zona della città molto frequentata.
La mostra che chiuderà il 7 gennaio, è curata da Raffaella Morselli con la collaborazione di Cecilia Paolini ed illustra il percorso dell’artista fiammingo evidenziando quanto le suggestioni intellettuali rinascimentali elaborate negli anni mantovani e italiani siano continuate, evolvendosi, nella pittura della sua maturità, per sedimentarsi come eredità artistica nei suoi allievi. Le opere esposte a Palazzo Te mettono in luce il dialogo con i miti e l’interpretazione di Giulio Romano e, non di meno, la sintonia mai interrotta con il Rinascimento e la favola mitologica: è qui che Rubens tramuta il suo mondo in un linguaggio universale capace di parlare a tutte le corti d’Europa. L’immaginifica popolazione di divinità e di testi antichi inventati e citati da Giulio Romano furono la palestra ideale per il colto Rubens. Sotto il tetto di Palazzo Te si consumò la conversione dell’artista da fiammingo ad italiano: Rubens è l’uomo nuovo universale, che oltrepassa i confini religiosi, geografici e politici, per inventare un nuovo linguaggio che è, a tutti gli effetti, internazionale. Una lingua figurativa europea, la prima della Storia dell’arte.

Articolato in dodici sezioni che seguono il percorso di visita del museo, il progetto espositivo approfondisce le tematiche più affascinanti e prolifiche del pensiero rubensiano – dal mito all’idillio della natura, alla sfida del potere, dalla lezione di Giulio alla storia romana e alla filosofia che genera civiltà – presentandole al pubblico attraverso un corpus di oltre cinquanta opere in prestito dai più prestigiosi musei italiani e internazionali,

Tornando alla giornata di ieri, interessanti infine anche i numeri del week end del Museo di San Sebastiano con 626 ingressi, mentre per il Tempio di San Sebastiano ci sono stati 344 ingressi.