MANTOVA Tre anni di energie condivise per un progetto capofila in accessibilità e inclusione. È stato presentato ieri in sala consiliare del Comune il progetto Peba (Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche), strumento che permetterà di individuare dove intervenire con azioni capaci di favorire l’accessibilità agli spazi ed edifici pubblici della città.
«Inizierà in luglio, terminando nell’autunno del 2025, e sarà una mappatura della città – spiega l’assessore ai lavori pubblici Nicola Martinelli – che ci permetterà di rendere il capoluogo accessibile, e riguarda tutte le persone, perché ognuno ha diritto di avere accesso agli spazi pubblici. Era negli obiettivi strategici di mandato e sarà un’operazione anche culturale».
Il Peba, infatti, vuole essere un lavoro intersettoriale: sarà attivato un tavolo di consultazione permanente sull’accessibilità cittadina dove prenderanno parte sia la componente amministrativa (i tecnici degli assessorati ai lavori pubblici e welfare) sia gli attori e le associazioni interessate (associazioni che rappresentano persone con disabilità, enti e associazioni di cittadini che presentano esigenze specifiche), analizzando la qualità dello spazio pubblico, permettendo una vera inclusione sociale, favorendo il benessere di tutti, abitanti ma anche turisti o visitatori occasionali.
Con l’avanzare del tavolo dei lavori, saranno promosse iniziative di sensibilizzazione e informazione riguardo temi inerenti all’accessibilità, disabilità e esigenze specifiche di bambini e anziani, per un sistematico aggiornamento della progettazione e programmazione degli interventi, fino alla presentazione del lavoro nel 2025.
«È un progetto che auspica la partecipazione attiva della cittadinanza – parole dell’architetto Sebastiano Marconcini, incaricato del progetto assieme al professor Carlo Peraboni del Politecnico di Milano, sede di Mantova –: abbattere le barriere significa garantire una maggiore qualità degli spazi, un lavoro che ci vedrà impegnati nella promozione di una “Città per tutti”».
«Questa visione di Peba – spiega l’architetto Peraboni – con un occhio anche ai temi dell’inclusione, la stiamo sperimentando, e Mantova è il primo capoluogo di provincia che si avvia a questo percorso».
Nel concreto gli ambiti di lavoro del origetto Peba riguarderanno il centro storico (specificamente l’area interna al perimetro Unesco), Fiera Catena e Valletta Valsechi, Valletta Paiolo, Te Brunetti, Pompilio e Due Pini, Cittadella, Colle Aperto, Gambarara e Ponte Rosso, Lunetta, Frassino, Virgiliana, Belfiore, Angeli, Borgochiesanuova, Dosso del Corso e altre aree periferiche. (abb)