Teleriscaldamento: Tea rinuncia agli extra-profitti del 2022 e li spalma sulle mensilità di novembre e dicembre

MANTOVA Una manovra a sorpresa di Mattia Palazzi porta ben più che una boccata d’ossigeno. Tradotta in cifre, si tratta di 8 (otto) milioni che andranno a ossigenare le pur care bollette degli utenti serviti dal teleriscaldamento (ossia, quasi la metà dei cittadini del capoluogo. Tradotta in termini politici, si tratta di un’azione esemplare da portare sul tavolo del nuovo governo per indirizzare le scelte dell’esecutivo sui rincari insostenibili del gas e dei suoi derivati, fra cui appunto il teleriscaldamento, inspiegabilmente escluso dalle mitigazioni sulle bollette operate dal governo Draghi.
Dove sono stati presi questi soldi? Semplice, spiega Palazzi in conferenza stampa, presenti i maggiori organi di informazione locali e nazionali: proprio ieri, su suo indirizzo, Tea Sei e la sua casa madre Tea Spa hanno deliberato di rinunciare agli extra-profitti sul teleriscaldamento derivati da una formula matematica: il coefficiente di calcolo moltiplicato sul costo al metro cubo del gas, passato da 0,25 a 1,60 euro (+500%). Tali incrementi dell’annualità 2022 verranno riversati nella misura di 7 milioni sulle bollette dei mantovani serviti dal teleriscaldamento, a compensazione dell’Iva non ribassata da Draghi e dagli oneri di sistema. Un ulteriore milione andrà invece a mitigare le fasce deboli o medio-basse sui rincari spropositati del gas (anziani, pensioni minime eccetera). Insomma, Tea, partecipata del Comune in larga maggioranza di quote, rinuncia al suo intero extra-utile. Una ulteriore quota di circa 1,7 milioni verrà invece redistribuita dalla multiutility ai Comuni soci per accedere a bandi utili a sostenere i redditi medio-bassi.
Questa potentissima manovra del primo cittadino, che porterà risparmi fra il 20 e il 30% sulle bollette, va a sommarsi ai 300mila euro già stanziati dal piano Mantova, cui presto se ne aggiungeranno altri 300mila.