MANTOVA “Un abbraccio vale più di 1000 like!”: questo il titolo dell’incontro sul tema del bullismo e del cyberbullismo promosso dall’Istituto Mantegna in collaborazione con Fondazione Carolina e con il patrocinio del Comune di Mantova. L’evento, svoltosi al teatro Ariston alla presenza del dirigente scolastico Alessandro Cau e dell’assessore all’Istruzione Serena Pedrazzoli, si inserisce nel progetto “Peer education-prevenzione al cyberbullismo”. A coordinarlo la prof.ssa Tiziana Piva insieme alle studentesse “ambasciatrici” che attraverso letture di riflessioni e testimonianze hanno accolto il signor Paolo Picchio, papà di Carolina, prima vittima riconosciuta in Italia di cyberbullismo, dalla cui storia simbolo è nata la legge n.71/2017 per la prevenzione e il contrasto di questo triste fenomeno che purtroppo la tecnologia ha aumentato esponenzialmente. Una testimonianza di grande spessore umano ed educativo, «per aprire con tutti i partecipanti una riflessione sulle reali conseguenze del bullismo e cyberbullismo». Carolina era una ragazza intelligente, altruista, sportiva e sognatrice, ma quella notte tra il 4 e il 5 gennaio 2013, la fragilità di adolescente prende il sopravvento. Partecipa ad una festa con alcuni amici, e dopo qualche bicchiere di troppo comincia a sentirsi male. I ragazzi presenti avvisano il padre, Paolo, che si precipita subito da lei, ma prima riprendono il tutto con il telefonino, mimando atti sessuali sulla ragazza a terra priva di sensi. Il video girato alla festa ottiene migliaia di “like” sui social. Carolina non ricorda nulla di quella sera, ma poi si accorge del video ormai viale in rete. Riceve insulti a non finire, resta sola. Avvolta dalla vergogna si chiude in sè stessa, scrive la sua ultima lettera prima di aprire la finestra per lanciarsi nel vuoto. Le indagini portano all’identificazione dei ragazzi autori del video. Il giudice non impone una condanna penale ai giovani, che vengono poi affidati ad assistenza psicologica e corsi di recupero. Paolo Picchio nel frattempo lotta con tutte le sue forze e riesce ad ottenere la prima legge in Europa contro il cyberbullismo dedicata proprio a sua figlia. Dal suo impegno e in ricordo della ragazza è nata l’associazione “Fondazione Carolina”, che si occupa di rendere la rete un luogo più sicuro, con prevenzione, supporto e ricerca, alla riscoperta del valore delle relazioni anche sui social. Paolo Picchio ha concluso rivolgendo un accorato ai giovani: «Tornate ad educarvi, a volervi bene, a stringervi, a riabbracciarvi e darvi una mano. L’abbraccio fisico è qualcosa di molto più importante dei social. Riappropriatevi di queste emozioni vere e vive, non virtuali. E condividetele con la famiglia e l’amico o l’amica del cuore».