MANTOVA Creare connessioni, offrire a lettori e appassionati di letteratura l’opportunità di incontrare personalmente gli autori che hanno saputo catturare la loro attenzione e con i quali si sono addentrati in boschi narrativi e si sono lasciati guidare alla scoperta di emozioni, hanno trovato nuovi spazi e un diverso ordine di priorità per i loro pensieri, hanno condiviso le esperienze e i sentimenti dei protagonisti di opere tenute tra le mani con un senso quasi di gratitudine per chi ha scritto un testo e per chi lo ha pubblicato.
Questo è per me il Festival della Letteratura di Mantova che, puntualmente, torna ogni anno a inizio settembre e riempie la città e i suoi dintorni di visitatori, persone che assistono agli eventi e, nei giorni della loro permanenza, sono anche turisti desiderosi di conoscere le bellezze artistiche, architettoniche e culturali di un luogo ricco di storia e di tradizioni gastronomiche in grado di affascinare i palati di chi già conosce o assaggia per la prima volta i piatti della cucina locale.
Un altro elemento che qualifica il Festival è il grande coinvolgimento di giovani e giovanissimi. In un contesto in cui parrebbe che il libro cartaceo non abbia grande seguito in quanto i ragazzi preferiscono dedicare tempo a guardare video o post sui loro smartphone, Mantova testimonia che ha un suo seguito non solo la fruizione delle opere in digitale. Non solo: i testi fanno discutere chi li ha letti, suscitano commenti e dialoghi di approfondimento, creazione di nuovi contatti e relazioni al centro delle quali c’è la passione per la letteratura e per la lettura.
A questa ventottesima edizione prendono parte più di 300 ospiti, italiani e internazionali.
Tantissimi gli eventi, ciascuno a suo modo imperdibile per chi ama la cultura e, nei giorni del Festival, ha diversi spunti e occasioni per conoscere nuovi autori e nuovi mondi.
Tra tutti gli appuntamenti che arricchiscono il programma, mi piace segnalarne uno, dedicato a un grande dell’editoria italiana e mondiale che è nato a Poggio Rusco, nel Mantovano. Senza titoli di studio ma con una grande tenacia e tanta voglia di lavorare è stato un visionario che ha contribuito a rendere grande e internazionale la Lombardia e l’Italia: Arnoldo Mondadori.
Sabato 7 settembre, alle 10, con ritrovo alla Palazzina Mondadori di Ostiglia, Luca Scarlini, scrittore, drammaturgo per teatri e musica, narratore, curatore di performance, sarà la guida del tour ‘L’officina mondadoriana a Ostiglia’. Con lui anche il filosofo Franco Chiavegatti. Insieme ai partecipanti, cammineranno nel centro della cittadina in cui è cresciuto Arnoldo Mondadori (1889-1971) e dove, dopo essersi trasferito con la famiglia, lavorò come garzone e venditore ambulante. In pochi anni rilevò la principale tipografia del paese e a fondò la casa editrice La Scolastica, avviando nel 1912 – con l’amico Tomaso Monicelli – una delle più significative attività editoriali e imprenditoriali della storia italiana del Novecento.
Durante il percorso si potranno consultare guide, abbecedari, libri autografi e collane come la Bibliotechina de “La Lampada”, un pilastro della letteratura per l’infanzia in cui operarono i migliori artisti e illustratori italiani di inizio secolo. Un modo originale e certamente innovativo per ricordare un imprenditore a cui la Lombardia è grata.
Mi piace ricordare, qui, che Arnoldo era soprannominato “incantabiss” (un incantatore di serpenti), per le sue doti di inarrivabile persuasore e per la sua bellissima voce. Qualità che ne fecero la fortuna e ne decretarono il successo, come raccontano le foto e le testimonianze che ebbero come scenografia la sua villa di Meina, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore: qui si ritrovarono autori di fama internazionale come Georges Simenon, Ernest Hemingway, Valentino Bompiani, Giuseppe Pontiggia, Walt e Roy Disney, che soggiornano da Mondadori nel periodo dell’accordo tra la casa editrice e Disney. Il “Topolino” che abbiamo amato da ragazzi fu pubblicato nel nostro paese proprio dalla Arnoldo Mondadori editore.
Attilio Fontana
Presidente della Regione Lombardia