MANTOVA Non se n’è accorto affatto il sindaco Mattia Palazzi che verso le 20.30 di ieri, mentre si recava al concerto di Venditti a Palazzo Te, ha incrociato una decina (altri testimoni dicono una quindicina) di bangladesi che stazionavano in strada, in via Goldoni, nel quartiere di Valletta Valsecchi. Eppure, pochissimi minuti dopo, quesgli stessi stranieri scatenavano l’inferno, al punto da indurre i residenti a chiamare le forze dell’ordine.
Una maxi-rissa si è accesa infatti fra questi stranieri per “futili motivi”, come ormai si è soliti leggere nelle rendicontazioni delle forze dell’ordine. Eppure sono tanto futili da non avere risparmiato a uno di essi il trasporto in ospedale in codice giallo con sirene spiegate per le percosse subite.
E le ragioni di tanto caos serale? Le versioni fra quelle dei residenti e delle forze dell’ordine intervenute (due volanti della Questura e due pantere dei Carabinieri) su questo punto discordano. Per i primi il tutto sembrava essere nato da contrasti personali poi propagati a tutto l’assembramento. Per le forze dell’ordine, non ben chiarito, all’origine ci sarebbe stato un diverbio da correlarsi a un centro di cultura islamico del quartiere – che giocoforza non può essere quello ormai chiuso da tempo di via Torelli.
In ogni caso, la miccia è stata accesa e la detonazione si è fatta sentire, paradossalmente proprio sotto le finestre del primo cittadino. Prima volano le parole (incomprensibili per i residenti richiamati dalle urla), quindi anche i pugni.
A quel punto scattano le telefonate alle forze dell’ordine e anche ai soccorritori del 118, che arrivano tempestivamente con un’ambulanza. Per fare luce sulla dinamica della rissa bisognerà attendere che si sbobili la registrazione della telecamera che ha visto tutto.
In ogni caso si tratta della seconda maxi rissa fra stranieri, dopo quella dell’altra sera in piazza Virgiliana. Un ennesimo episodio che nella circostanza ha visto coinvolto sei giovani, in gran parte scappati all’arrivo dei carabinieri, mentre per tre di essi raggiunti da botte e coltellate si è prospettato il ricovero di prammatica al Carlo Poma.