Erwartung in scena, in prima nazionale, il 22 novembre alle 20.30 al Teatro Due di Parma

PARMA Inusuale, intimo e raro: così si presenta lo spettacolo firmato da Calixto Bieito, sulla musica di Arnold Schönberg, Erwartung, in scena, in prima nazionale, il 22 novembre alle 20.30 al Teatro Due di Parma, nell’ambito del Teatro Festival Parma.

Inusuale è la disposizione del pubblico, posto sul palco a guardare la scena che si svolge tra le poltrone della platea; intimo è l’ambiente che tra quelle poltrone viene ricreato, uno strano labirinto di luci ed ombre pervaso di erotismo, inquietudine e suspance; rara è la forza drammatica dell’opera di Schönberg, che delinea un personaggio capace, con azione e pensiero, di colpire (e forse turbare) l’immaginario del pubblico. E la soprano lituana Ausrine Stundyte, grande voce lirica del panorama internazionale, è la potente interprete di questo difficile ruolo. La trama è semplice: una donna, una moglie cerca disperatamente il suo amante in piena notte all’interno di un bosco buio e sinistro. Ed Erwartung (tradotto, “L’attesa”) è un singolare gioco di dilatazione temporale, un “secondo di massima tensione spirituale dilatato fino al raggiungere la mezz’ora”, come lo stesso Schönberg lo definì, un movimento lento e portato all’estremo, fino al limite della sopportazione. “Un’opportunità estremamente poetica”, come la definisce Bieito, per osservare da vicino l’animo umano fin nelle sue più buie inquietudini. Questa la specialità del regista spagnolo, conosciuto in tutta Europa per le sue visioni ad alta tensione, che portano direttamente al centro del dramma e dei conflitti. Direttore artistico del teatro Arriaga di Bilbao dal 2017, Calixto Bieito è considerato numero uno tra gli europei per le sue visioni contemporanee, che inseriscono crudeltà e sessualità e mirano ad un teatro attualizzato, che parli e dialoghi con il presente.

L’opera, in un atto unico, composta nel 1909 sul libretto di Marie Pappenheim, rappresenta il passaggio dell’autore dall’ultimo romanticismo al dodecafonismo, atonale e dissonante, pieno di trame espressioniste e dotato di una forza straordinaria. L’esecuzione di queste articolate tonalità è affidata al pianista russo Andrej Hovrin, esperto della partitura, la cui versione per solo pianoforte non sminuisce l’originaria composizione per orchestra, ma al contrario la rende più intima e potente. In scena anche l’attore Marek Brafa, elemento indispensabile per il momento più alto del climax emotivo e drammatico dell’opera: l’incontro della protagonista con il suo amante defunto. Un’occasione unica, un piccolo gioiello, un’opera profondamente musicale eppure così intrinsecamente teatrale, un classico dal sapore contemporaneo, che travolge lo spettatore in una trama emotiva fatta di angoscia e liberazione.

Per informazioni e biglietteria: tel. 0521/230242, biglietteria@teatrodue.org