Grazia e bellezza mozartiana con Martina Consonni e l’ensemble dell’Ocm alle Capriate

MANTOVA –  Un intreccio virtuoso di percorsi musicali, quello di martedì sera alla Sala delle Capriate, tra il quarto appuntamento di “AmaDeus exMantova 2025”, rassegna con cui Oficina OCM celebra, ogni anno, il soggiorno cittadino di Wolfgang Amadeus e Leopold Mozart nel gennaio 1770, e la stagione concertistica Tempo d’Orchestra. L’evento, illuminato dalla straordinaria grazia e bellezza della musica di W. A. Mozart (1756-1791), ha visto protagonisti Martina Consonni, al pianoforte, e l’ensemble dell’Orchestra da Camera di Mantova, pregevoli interpreti di un programma avvincente, puntuale sintesi della straordinaria creatività mozartiana. Al centro della scena la giovane ma già ampiamente affermatasi in ambito internazionale pianista che ha offerto un saggio delle sue eccellenti qualità tecniche e di una sensibilità interpretativa di assoluto rilievo, associate ad una altrettanto pregevole capacità comunicativa. Avvincente il suo ispirato approccio alla Sonata n. 19 in do magg. K 330, caratterizzato da un’ampia libertà di respiro dinamico, efficace lettura dei tratti di lieve, scorrevole fluidità di quest’opera fortemente incline a porre in evidenza le molteplicità timbriche del pianoforte. La solidità esecutiva, la precisione di tocco e un pronunciato senso dell’equilibrio che caratterizzano l’azione di Martina Consonni hanno trovato puntuale conferma nella successiva esecuzione, insieme ad Aljaž Beguš, clarinetto, e Vincenzo Starace, viola, del Trio in mi bem. magg. K 498, noto come Trio dei birilli. Una composizione ricca di originali spunti melodici e brillanti interazioni fra i tre strumenti che ha proposto un divertente e appropriato richiamo all’hausmusik, realizzato con partecipe competenza dai tre interpreti. A completare il programma, l’esecuzione del Concerto per pianoforte e orchestra n. 24 in do min. K 491, qui proposto nella trascrizione di Ignaz Lachner per piano e quintetto d’archi. Versione cameristica, dunque, sicuramente adatta all’atmosfera e alla dimensione raccolta della Sala delle Capriata, che mantiene un giusto equilibrio tra il brillante virtuosismo del solista e il dialogo con gli archi e, in parte, allevia l’ombra drammatica e tenebrosa della composizione con una trasparente definizione delle singole voci. Coerentemente mirata la dosata prevalenza solistica di Martina Consonni e altrettanto pregevole si è rivelata la compartecipazione dell’ensemble costituito da Filippo Lama, violino, Irene Piazza, violino, Vincenzo Starace, viola, Leonardo Notarangelo, violoncello e Giorgio Galvan, contrabbasso, per un’interpretazione di accesa intensità espressiva a suggellare il successo dell’evento. Applausi prolungati, meritatamente entusiastici, gratificati dal fuori programma con l’esecuzione del sensibile Andante da Concerto per pianoforte n. 12 in la magg. K1 414.