MANTOVA Archivi di strade, di corpi, il Database for Human Training che tra le mani di un artista anima foto nate dall’intelligenza artificiale generando con la tecnica un’estetica involontaria, ma anche l’anti-archivio di Andy Warhol che per traslocare ha infilato oggetti negli scatoloni e li ha lasciati chiusi trasformandoli in “time capsule”, archivi di scene censurate nei film, di albe e tramonti, di documenti lontani nello spazio eppure connessi da firme, storie, personaggi. È partita con un’immersione nel mondo della catalogazione dei linguaggi delle arti più varie la sesta edizione di Fatticult: il partner scientifico cheFare ha messo allo stesso tavolo esperienze, ricerche e riflessioni di Valentina Tanni, critica d’arte e docente di DigitalArt del Politecnico di Milano, l’artista laureato in fisica cibernetica Marco Cadioli e Andrea Zanni, bibliotecario di Media Library OnLine e ricercatore. Mentre la digitalizzazione apre la possibilità di entrare negli archivi e rompe la dimensione dello spazio-tempo è altrettanto vero che al mondo virtuale noi abbiamo affidato tutti i nostri ricordi, costruendo collettivamente un database oceanico di bit, immagini e informazioni, lasciando aperti nuovi quesiti. “I bibliotecari e gli ingegneri oggi puliscono, organizzano, catalogano, selezionano i dati. Stiamo facendo biblioteche di Babele nel vero senso della parola” ha spiegato Zanni. Si è aperto con i vini dei colli mantovani con la Cantina reale Boselli di Volta Mantovana il ciclo all’interno di Fatticult dedicato alle tradizioni enogastronomiche del territorio, tutelate come fossero archivi di sapori e saperi, tramandati di tavola in tavola. Chiusura serale affidata ai gruppi di lettura e al loro bisogno di una guida archivistica che ne organizzi le memorie e le letture, con il giornalista Luigi Gavazzi e l’archivista Elena Lucca.
Succede domani martedì 24 settembre
“Tutto a posto! L’archivio regala: scie luminose, fuochi fatui, improvvisi bagliori”, Cortile del Pozzo del Politecnico di Milano Sede di Mantova a cura di Teatro Magro, BEATnik Zero Beat Soc Coop e Charta Cooperativa Sociale – onlus. Due repliche, una per le scuole alle ore 9 e una aperta a tutti alle 21.30.
“Aprire la cultura, conoscenze liberate e archivi oscuri” all’ Hub Santagnese10 alle ore 17 arriva il secondo evento organizzato da cheFare: quindici anni fa producevamo dati perché siamo umani, oggi siamo umani perché produciamo dati. Un viaggio attraverso frammenti di conoscenza digitali e analogici che pervadono la nostra vita, e oggi più che mai siamo chiamati a ripensare i modi e gli strumenti per custodirli, conservarli e valorizzarli. Ne parlano Francesca De Chiara (ricercatrice Fondazione Bruno Kessler) Lorenzo Losa (Presidente Wikimedia Italia) e Luigi Benedetto Compagnoni (Direttore Archivio di Stato di Milano). Modera Federico Nejrotti di cheFare.
Alle ore 19.15 aperitivo: “Radici ancestrali: da Virgilio ai giorni nostri in un bicchiere di lambrusco Mantovano delle terre del Vicariato di Quistello”. Percorso alla riscoperta della tradizione vitivinicola dell’Oltrepò mantovano. Una storia che origina dagli insediamenti etruschi e dalla “vitis labrusca” descritta da Virgilio, passando per Matilde di Canossa e i monaci dell’abbazia di Polirone a San Benedetto Po, sino ad arrivare alla riscoperta del vitigno Grappello Ruberti, dovuta a Ugo Ruberti, studioso quistellese, esperto d’agricoltura e viticoltura. Racconto e degustazione con la Cantina Sociale di Quistello