La forza ispiratrice di Monteverdi con l’Ensemble In Canto all’Auditorium del “Campiani”

Mantova. Il fascino eterno della musica di Claudio Monteverdi (1567-1643) e la sua forza ispiratrice per la creatività contemporanea sono gli elementi cardine del progetto “Guerrieri amorosi – 400anni di Tancredi e Clorinda” curato da Paola Besutti e Luca Aversano che è approdato lunedì sera all’Auditorium Monteverdi del Conservatorio “L. Campiani” nell’interpretazione dell’Ensemble In Canto diretto da Fabio Maestri. Una pregevole iniziativa che ha aperto una avvincente rivisitazione del capolavoro monteverdiano, a quattrocento anni dalla sua prima rappresentazione avvenuta durante il Carnevale del 1624 nel salotto di casa Mocenigo a Venezia, operata in chiave contemporanea a partire dalla riscrittura del Combattimento di Tancredi e Clorinda realizzata da Luciano Berio nel 1966 in un clima fortemente segnato dalle drammatiche vicende della guerra in Vietnam. Organico aderente a questa versione, con tre viole, violoncello, contrabbasso, clavicembalo e le voci di soprano, tenore e baritono, per dare vita alla straordinaria forza evocativa di questa pagina su testo di Torquato Tasso dalla “Gerusalemme Liberata” che, con la sua innovativa forma di madrigale rappresentativo, si pone alla base dell’affermazione della vocalità concertante nel passaggio tra Rinascimento e Barocco. Monteverdi nel cuore del concerto e fonte di ispirazione, dunque, per le due inedite composizioni strumentali di Carmen Fizzarotti e Francesco Mariotti, dinamiche espressività attuali in dialogo con la profonda traccia del madrigale, e l’ampia portata emotiva di “O Tancredi, così diverso da te stesso” di Alessandro Solbiati. Opera, questa, composta appositamente per l’occasione celebrativa ed eseguita in prima assoluta, che si snoda sui versi del Tasso per raffigurare la forza drammatica della battaglia tra due guerrieri di culture opposte che si sfidano alle porte di Gerusalemme. Vicenda quanto mai attuale, come ha rilevato Alessandro Solbiati presentando con Paola Besutti la composizione, da cui emerge la cruda realtà della voglia di uccidersi l’un l’altro, pur essendo simili, ma con uno spiraglio di speranza che la guerra non sia la vera natura umana. Una pagina caratterizzata da sonorità incisive ed efficaci intrecci con l’estesa vocalità di soprano e baritono che riesce ad esprimere le forti suggestioni di cui il testo è fondamentale riferimento. La calorosa, meritata approvazione del pubblico testimonia della validità del progetto nel porre la creatività originale del compositore d’oggi in dialogo con Monteverdi. Essenziale, per il successo dell’evento, la preziosa competenza dei componenti dell’Ensemble In Canto, Patrizia Polla, Paolo Leonardi, Marco Scavazza, Gianluca Saggini, Gianfranco Borrelli, Alessio Toro, Michele Chiapperino, Maurizio Raimondo e Silvia Paparelli. Proposto in tre serate a Roma Cremona e Mantova, il progetto è stato realizzato grazie alla sinergia tra Fondazioni delle tre città e il contributo dell’Accademia Nazionale Virgiliana e la collaborazione del “Campiani”. (gmp)