Open festival: anche la città protagonista con gli artisti di strada

MANTOVA

Si è chiusa ieri la seconda edizione di Open Festival con una eccezionale partecipazione di pubblico incantato, con il fiato sospeso, davanti alle 14 compagnie coinvolte per un totale di 58 spettacoli. Teatro urbano, danza e performing-art portati in scena da professionisti italiani e internazionali con una sezione dedicata anche a compagnie emergenti e a laboratori per i più piccoli. Se l’obbiettivo era creare una partecipazione corale della città al Festival gli organizzatori possono dichiararsi soddisfatti. Molti spettatori sono diventati protagonisti della scena mentre diversi esercenti hanno contribuito, con la loro disponibilità, ad accogliere sezioni della rassegna. Il risultato ha visto una media di 250 persone ad evento. La Devil’s Parade della compagnia Accademia Creativa del venerdì e il suggestivo spettacolo di piazza del sabato sera, a cura di Ondadurto hanno attirato una folla attenta ed entusiasta. La straordinaria cornice di Palazzo Te, giardini ed esedra, ha ospitato in parallelo gli attori della Commedia dell’arte, giocolieri-danzatori con lo straordinario spettacolo della compagnia francese Lpm e soprattutto il Magdaclan nel loro onirico tendone blu. I veri registi del progetto sono stati Enrica Provasi e Federico Ferrari (direttori artistici) con il coordinamento di Veronica Ghizzi, Erica Beccalossi e Mattia Solimano.

La seconda edizione di Open Festival, dichiarano i direttori artistici, consolida la volontà di vivere Mantova come polo attrattivo dei Festival all’aperto. La città, in questo modo, è vissuta più intensamente sia nelle piazze raccolte che la contraddistinguono che nella straordinaria cornice di Palazzo Te, diventando così uno spazio più grande e dilatato rispetto a quello percepito di solito, dove anche il giardino gonzaghesco diviene piazza cittadina.

Open Festival sta costruendo lentamente la sua identità con una ricerca capillare di proposte di alta qualità: “elevare il livello della proposta proponendo compagnie di richiamo internazionale è uno dei nostri obiettivi più forti: solo uscendo dalla dimensione strettamente locale è possibile ampliare il respiro della città, imparando a confrontarsi con compagnie che propongono straordinari percorsi artistici con un linguaggio semplice, comprensibile ed universale”.
L’attenzione all’ambiente vuole diventare un’altra priorità del Festival: quest’anno si è scelto di rinunciare alla plastica, proponendo alle compagnie e allo staff l’utilizzo di borracce in alluminio al posto delle tradizionali bottigliette. L’obiettivo è crescere di anno in anno con l’aiuto delle tante realtà cittadine che iniziano a credere e sostenere il progetto. L’appuntamento ora è per il 2020 dal 5 al 7 giugno.