Asola La cittadina del Chiese si prepara a celebrare solennemente con la presenza del vescovo Marco Busca, la festa del patrono con la quale si rinnoverà l’antica e suggestiva devozione per san Giovanni Crisostomo, la cui preziosa reliquia (la mandibola del Santo, che era chiamato “bocca d’oro”) è collocata in un busto d’argento e sarà esposta per l’intera giornata sull’altare maggiore della cattedrale di Sant’Andrea.
Il busto d’argento del santo alle 7 verrà rimosso dalla speciale teca situata nella cappella intitolata al patrono. Per aprire l’altare saranno utilizzate due chiavi: una in possesso del parroco don Luigi Ballarini e l’altra in possesso del sindaco Moreno Romanelli. Chi partecipa all’apertura del sacello è un pubblico di devoti, ma anche di curiosi che vogliono constatare se il busto risulta “lucido” oppure no. Si dice infatti che la lucentezza sia simbolo di una buona annata per la comunità asolana. Il culto per Giovanni Crisostomo (nato ad Antiochia nell’anno 347), ricordato per lo straordinario sforzo compiuto per promuovere la riconciliazione e la piena comunione tra i cristiani d’Oriente e d’Occidente, si diffuse in tutto il mondo cristiano a tal punto che per esempio Asola lo ha scelto come proprio patrono in alternativa ai precedenti san Faustino e Giovita (1788), i santi della città a cui Asola era legata politicamente, ovvero Brescia, e lo ha celebrato erigendo all’interno della cattedrale una ricca cappella a lui dedicata eretta tra il 1690 ed il 1692 per volontà di Redone.
Il programma della festa del patrono di Asola, organizzata dal Comune e dalla parrocchia, prevede lunedì 27 gennaio alle 7 l’apertura della speciale urna con l’esposizione della preziosa reliquia nella cattedrale; alle 7.30 la messa, sempre in cattedrale, che verrà poi ripetuta alle 10.30. Alle 18, infine, la messa solenne in cattedrale celebrata dal vescovo Marco Busca e a seguire la benedizione alla città con la reliquia del patrono. Una tradizione religiosa e culturale che, come sempre, anche quest’anno si rinnova con l’inizio dell’anno nuovo.
Paolo Zordan