Aveva cercato di spingere la madre giù dalle scale, ora molestie nei confronti della compagna. Ancora guai per un 30enne di Sermide

SERMIDE Per quasi un anno le aveva reso la vita impossibile con continue molestie, minacce, telefonate, pedinamenti ed aggressioni. Nonostante il loro rapporto sentimentale si fosse interrotto, lui non ne voleva sapere ed ha cercato, fino all’ultimo, di riconquistarla. O forse pensava di riconquistarla rendendole la vita impossibile, tanto che la donna ha espresso paura e timore per la propria incolumità, costretta a cambiare le proprie abitudini di vita.

Lei, una 33nne residente a Concordia sulla Secchia (MO), si è fatta coraggio ed ha deciso di denunciare tutto. Ha sopportato troppo. E per troppo tempo. Si è recata presso la Stazione Carabinieri di Sermide (MN), dove ha trovato non solo chi ha saputo ascoltarla, ma chi le ha offerto un reale sostegno. Anche psicologico. Perché spesso la vittima viene dimenticata. Ma non è proprio questo il caso.

I Carabinieri di Sermide, dopo aver attivato tutte le procedure relative al cosiddetto “codice rosso”, hanno raccolto incontrovertibili elementi che hanno spinto la Procura ed il GIP del Tribunale di Modena ad emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un 30nne residente a Sermide e Felonica (MN), domiciliato ad Occhiobello (RO). I Carabinieri hanno appurato che l’ex fidanzato si sarebbe recato molte volte sotto l’abitazione della ragazza, e pure sul posto di lavoro. Inoltre il soggetto avrebbe chiamato telefonicamente la vittima per lungo tempo, inviandole anche messaggi di morte.

Nei giorni scorsi i Carabinieri della Stazione di Sermide, supportati dai colleghi della compagnia Carabinieri di Castelmassa (RO), hanno dato esecuzione al provvedimento restrittivo emesso dal GIP del Tribunale di Modena, arrestando il 30nne che, dopo le formalità di rito, è stato associato presso la casa circondariale di Rovigo, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Non è la prima volta che il soggetto accede alle patrie galere. Il ragazzo, lo scorso 12 marzo, era stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Poggio Rusco per il reato di maltrattamenti nei confronti della madre convivente, una 69nne che, al termine dell’ennesimo litigio, aveva tentato di spingerla dalle scale, alla presenza dei Carabinieri, procurandole delle lesioni personali.

Il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari, e l’eventuale colpevolezza del soggetto dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.