BAGNOLO SAN VITO Maggior sicurezza e controllo delle frazioni. Questo l’obiettivo che l’amministrazione comunale bagnolese ha voluto raggiungere installando ben 12 nuovi occhi elettronici nei centri abitati di Campione, Correggio Micheli, San Giacomo e San Nicolo Po’.
Le telecamere ad infrarossi, di ultima generazione, completeranno il parco di quelle già esistenti e collegate al comando di polizia locale presso la sede comunale. Il costo dell’intervento, interamente a carico dell’ente, si aggira sui 15mila euro, come trapelato dagli uffici di via Roma 29.
«Gli strumenti di vigilanza sono stati posizionati nei punti strategici delle frazioni appositamente individuati previa ricerca e analisi dei vari fenomeni registrati nel tempo – il commento del responsabile del comando di polizia locale di Bagnolo San Vito e Curtatone, Cristiano Colli – ed avranno il compito di monitorare il transito degli autoveicoli e garantire sicurezza nelle strade principali del territorio comunale. L’accesso alle informazioni registrate dal sistema sarà consentito agli organi di polizia, che potranno avvalersene per le proprie indagini collegandosi direttamente».
A fare da eco alle dichiarazioni del comandante ci sono quelle rilasciate dalla massima carica cittadina, ovvero il sindaco Roberto Penna .
«Grazie a questo ulteriore investimento sul territorio la cittadinanza potrà contare su una maggiore sicurezza; contemporaneamente, grazie agli impianti di videosorveglianza mobili acquisiti recentemente con finanziamento da parte di Regione Lombardia, proseguono i controlli contro lo sversamento e l’abbandono incontrollato di rifiuti, nonché per l’azione di controllo di autori di atti vandalici e altri piccoli reati».
Uno degli episodi più significativi, in questo senso, riporta alla notte tra il 20 e il 21 ottobre 2020 quando, grazie ad un autentico raid, alcuni malviventi presero di mira almeno cinque attività e tre abitazioni private mettendo a ferro e fuoco l’intero paese.
Non solo. Qualche giorno dopo, dopo aver tentato un furto in un’azienda agricola, alcuni malintenzionati si introdussero all’interno del ristorante “Il Nespolo”, ubicato poco lontano, asportando diverse stoviglie e, dall’esterno, un’ingente quantità di pluviali, canaline e grondaie in rame.