BORGOFORTE Inaugurata ieri pomeriggio nell’ex sede municipale di Borgoforte la nuova biblioteca comunale “Danilo Montini”, le cui attività spazieranno dai libri, la tradizionale vocazione di una struttura di questo tipo, all’arte e alla cultura in generale. Molti i cittadini che hanno voluto presenziare a questo momento così atteso, e numerose anche le autorità, fra cui il sindaco Francesco Aporti, la vice Elena Dall’Oca, l’assessore, già primo cittadino di Borgoforte, Giancarlo Allegretti, consiglieri di maggioranza – fra i quali il capogruppo Matteo Masiello e Fabio Baldini – e di minoranza, gli ex sindaci Antonio Zangara e Giancarlo Froni e la responsabile del settore cultura Elga Gazzoli. «Un ulteriore passo per fare rivivere l’edificio che fino a qualche anno fa, ovvero prima della fusione, ospitava il municipio di Borgoforte – segnala Aporti -. Oggi (ieri per chi legge, ndr) inauguriamo una biblioteca che investe in funzionalità, con la sua splendida architettura e il suo immergersi nella bellezza della natura, ma ricordo che già da qualche settimana è attivo, insieme allo sportello Aprica, anche l’anagrafe territoriale». La biblioteca rimarrà aperta il lunedì dalle 9 alle 12 e il giovedì dalle 15 alle 18. Questo luogo – aggiunge il vicesindaco Dall’Oca – è destinato a diventare un punto di riferimento importante per tutta la comunità. Avere delle strutture di questo tipo, così moderne, funzionali, attraenti, anche in realtà più lontane dal centro è molto importante. Rappresenta soprattutto un investimento in favore dei giovani e quindi del nostro futuro. Un ambiente accogliente, in grado di sviluppare in loro, ci auguriamo, anche l’amore per il libro». Come annunciato, la biblioteca è stata dedicata a Danilo Montini, memoria storica del paese scomparsa nel 2018 all’età di 100 anni. Capomastro e muratore, nella sua vita si è distinto come incisore autodidatta di acqueforti raffiguranti la realtà contadina, soprattutto la vita sul Grande Fiume e la flora e la fauna. I suoi quadri sono stati esposti in mostre in tutta Italia. Uno di essi è stato donato dalle figlie, presenti ieri al taglio del nastro, affinchè venga esposto in ricordo del padre che tanto si spese anche per aiutare gli altri. Come nel 1951, quando andò nel Polesine per dare man forte alle persone travolte dall’inondazione del Po. Ma l’amministrazione guarda già oltre. «Altri ambienti resteranno a disposizione delle associazioni di volontariato, come “La Rocca” che si occupa del trasporto protetto; e successivamente lo stesso farà la Protezione civile “Sirio”», aggiunge Dall’Oca.