Castellucchio Beccato sul fatto mentre stava spacciando cocaina, e poi – dopo una perquisizione nella sua abitazione – trovato in possesso anche di altra droga, di tutto il necessario per confezionare le dosi e di decine di migliaia di euro, evidente provento della sua “attività”: più che sufficiente, per i carabinieri, per arrestarlo con l’accusa di spaccio di sostenza stupefacenti. Nei guai è finito un 35enne di nazionalità macedone, già da tempo seguito dai militari di Castellucchio, che sospettavano di lui come possibile pusher.
Il giovane risiede a Mantova ma era spesso presente nel territorio del Comune dell’hinterland: una presenza sospetta tanto che i carabinieri della stazione di Castellucchio ne monitoravano da tempo la presenza in paese. Nella serata di mercoledì i militari lo hIl fiuto investigativo dei militari lo hanno aspettato al varco: prima pedinandolo a distanza e seguendolo; e quando ha estratto dalle tasche dei pantaloni un involucro e lo ha poi consegnato ad un 42enne, ricevendo in cambio del denaro, hanno capito che dovevano intervenire. I due soggetti sono stati fermati e controllati: il 35enne è stato trovato in possesso di numerose dosi cocaina e di 500 euro, mentre l’acquirente è stato trovato con mezzo grammo di cocaina appena acquistata e segnalato come assuntore abituale di stupefacenti. Per il 35enne invece si sono aperte le porte della caserma ma anche quelle della sua abitazione: e in essa, dopo un’accurata perquisizione, i carabinieri hanno rinvenuto altre dosi di cocaina, denaro contante per complessivi euro 40.740, materiale per il taglio e la pesatura.
La terminologia legale precisa che il 35enne è stato dichiarato in arresto, accusato in ipotesi accusatoria di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’arrestato, ultimate le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Mantova, ove resterà recluso a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Lasciando invece da parte l’aspetto giuridico dell’arresto, va detto che quasi sicuramente le indagini proseguiranno anche nelle prossime settimane in attesa dell’eventuale giudizio davanti al tribunale virgiliano. I militari, infatti, verificheranno anche quanto ampia fosse l’attività di spaccio messa in atto dal 35enne – sia dal punto di vista territoriale che per quanto concerne la rete di “clienti” che il giovane piusher si era costruito – e soprattutto da quanto tempo essa andasse avanti.









































