MANTOVA – «Mantova è una città che mi è entrata nel cuore e i suoi problemi sono anche i miei».
Non potendolo fare fisicamente, la vice capogruppo in Senato di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, ha organizzato un web meeting per illustrare a militanti di Fratelli d’Italia e simpatizzanti l’attività svolta sul territorio virgiliano nei suoi primi due anni di mandato parlamentare e analizzare la crescita del partito di Giorgia Meloni.
Alla diretta hanno partecipato anche la coordinatrice regionale Daniela Santanchè e l’europarlamentare Pietro Fiocchi, quindi i vertici provinciali, tra cui Alessandro Beduschi, Carlo Maccari, Paola Mancini, Barbara Fracassi, Paola Bulbarelli, Salvatore Scalia e il responsabile di Gioventù Nazionale Leonardo Minelli. Al termine del collegamento, la senatrice ha rilasciato un’intervista esclusiva alla Voce di Mantova. .
Senatrice, ormai lei è di casa a Mantova: come sintetizzerebbe il lavoro che ha portato avanti dalla sua elezione?
«Due anni in cui mi sono messa a disposizione del territorio, mantenendo contatti stabili con il mondo associativo e delle imprese di tutto il territorio. Ho partecipato alle campagne amministrative ed europee del 2019, dove ho avuto la soddisfazione di vedere crescere Fratelli d’Italia, che oltre a consolidarsi nel gradimento della gente si sta radicando sul territorio sempre più capillarmente».
Tante le iniziative politiche che l’hanno vista in prima linea.
«Sì, e ovviamente appena terminerà questa emergenza riprenderemo il lavoro che si è bloccato. Penso ai problemi infrastrutturali del Mantovano e agli allarmi lanciati dagli agricoltori e dal Distretto della Calza di Castel Goffredo: temi per i quali mi batterò ogni giorno e sui quali continuerò ad incalzare il Governo».
Parlando di Governo, Fratelli d’Italia, così come la Lega – mentre un po’ diversa è la posizione di Forza Italia – non ha mai creduto all’ipotesi di un nuovo Esecutivo di unità nazionale.
«I nostri parlamentari, al pari dei colleghi della coalizione di centrodestra, hanno sin da subito mostrato compostezza, senso di responsabilità e spirito collaborativo, ma Conte non ha mai avuto la volontà di accogliere le nostre proposte, bocciando praticamente tutti i numerosi emendamenti che abbiamo presentato. E d’altronde basta guardare il decreto “Cura Italia” per avere la dimostrazione plastica di come il Governo non sia interessato a confrontarsi con le opposizioni. Un atteggiamento irresponsabile e prepotente».
Il timore è che ci ritroveremo un Paese in cui tutto il sistema economico sarà controllato dallo Stato. E già incombe un futuro con milioni di assistiti, tra le rovine dell’economia privata e del mercato del lavoro.
«Il “Cura Italia” è stato un cerottino, mentre il Decreto Liquidità si è rivelato un annuncio inconsistente e anche un po’ ipocrita. Le risorse promesse da Conte per il momento non sono arrivate e chissà mai se arriveranno».
Non si fida, senatrice?
«Temo che i soldi non arrivino perché non ci sono. Ma il vero problema è che a questo Governo manca una strategia per fronteggiare lo spettro della recessione».
MATTEO VINCENZI