Ecologia Papotti: il Consiglio di Stato boccia il ricorso

La sentenza sbarra del tutto la strada alla realizzazione dell’impianto

MOGLIA La sentenza più attesa da tutto il paese di Moglia, dal dopo terremoto ad oggi, è giunta nella giornata di ieri: il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato ditta Ecologia Papotti, accogliendo le richieste delle controparti, a partire dal Comune. In sostanza, questo atto mette definitivamente la parola fine ad una vicenda, durata circa sei anni; l’impianto di trattamento rifiuti che l’azienda avrebbe voluto fare nella zona industriale di Moglia, non si farà. La vicenda, nel corso degli anni, è diventata un vero e proprio caso, tanto giuridico quanto mediatico. Giuridico, visti tutti i tribunali che si sono espressi sulla disputa (tra cui il Tar di Brescia, il Consiglio dei Ministri e, ultimo in ordine cronologico, il Consiglio di Stato); mediatico, vista la cassa di risonanza che si è generata intorno al caso. Da un lato, l’azienda mogliese, che ha sempre difeso strenuamente il proprio progetto, rivendicando la sicurezza e la modernità dell’impianto, dall’altro il Comune, il comitato civico e gli imprenditori locali. Ricapitolando i fatti, la ditta, presentando il progetto, aveva ricevuto il parere favorevole della Regione, oltre a quelli della Provincia di Mantova e dell’Arpa, nel 2013; dissenso al progetto, invece, era stato presentato dal Comune (contrario ad avere un impianto di quel tipo in un’area non lontana dal campo sportivo, dalle piscine, dall’edificio in cui sono temporaneamente presenti le scuole e da un nucleo abitato), che aveva interpellato anche l’Asl. La palla era arrivata sul tavolo del Consiglio dei Ministri, che a gennaio 2016 aveva detto il proprio no all’opera. Un no ribadito anche dal Tar di Brescia e dalla corte romana del Consiglio di Stato, presieduta dal presidente Luigi Maruotti. Con questa decisione, il Consiglio di Stato ha confermato che l’impianto non può essere realizzato nel luogo indicato nel progetto, proprio per la questione riguardante la tutela dell’ambiente e della salute.

Federico Bonati