Omicidio Suzzara, due colpi a bruciapelo alla testa di Francesco Capuano

SUZZARA – Un’esecuzione portata a termine in modo freddo, determinato e spietato: questo è quanto emerge dai primissimi accertamenti sulla salma di Francesco Capuano, il pensionato 79enne di Suzzara assassinato nella mattinata dell’Antivigilia di Natale nel garage sotterraneo del condominio in cui viveva con la figlia 46enne. Figlia che è stata la prima a rinvenire il corpo senza vita del padre e che, dalle prime indagini, non sembra essere un obiettivo mancato del killer.
Chi ha ucciso Francesco Capuano, dunque, voleva uccidere solo ed esclusivamente lui, ed ha portato a termine il suo obiettivo con fredda determinazione: due i colpi – con assoluta certezza – che hanno raggiunto l’uomo, entrambi sparati a bruciapelo alla testa, uno alla tempia e uno alla regione fronto-laterale, mentre sarà oggetto di accertamenti ulteriori un possibile terzo colpo.
Ciò comunque non toglie nulla alla spietatezza con cui è stato eseguito questo omicidio nel garage del condominio Campo Verde Uno: l’assassino conosceva le abitudini, poche ma consolidate, della vittima e quindi la consuetudine di andare a fare spese di buon mattino. Ha atteso il momento buono per colpire, approfittando del fatto che la figlia era risalita nell’appartamento per prendere alcune cose che si era dimenticata; quindi è sbucato dal nulla e prima che il pensionato – peraltro con qualche difficoltà di movimento a causa di dolori alla schiena – potesse reagire ha aperto lo sportello e fatto fuoco uccidendolo all’istante. Quindi si è dileguato portando con sé l’arma del delitto, che infatti non è ancora stata ritrovata. Così come non sono stati rinvenuti bossoli nella zona dell’omicidio, ancora transennata per motivi di indagine dai carabinieri. Oltre all’arma del delitto i carabinieri cercano un movente, e per questo in queste ore stanno sentendo i famigliari e i vicini del 79enne. Francesco Capuano era un uomo dalla vita tranquilla e senza ombre. Ex bidello, ex custode dello stadio San Paolo di Napoli, città di cui era originario, incensurato, Capuano non aveva mai manifestato preoccupazioni che potessero far pensare a minacce incombenti su di lui.