EGOGNAGA – Il Dup, documento unico di programmazione per il triennio ’25-’27, approvato a Pegognaga dalla sola maggioranza, bocciato invece dalla minoranza, è un’antologia di 112 pagine di opera da fare e da completare. Tra queste, priorità assoluta, come ha sottolineato il sindaco Matteo Zilocchi, è lo smantellamento della scuola primaria modulare ubicata in piazza V. Veneto a seguito del terremoto del maggio 2012 che ha lesionato i maggiori edifici pubblici, rendendo inagibili le primarie De Amicis e Da Feltre di via Roma, riaperte nel settembre 2024 dopo ristrutturazione e messa in sicurezza. La scuola modulare è ovviamente lignea ed ha assolto alla propria funzione il doppio degli anni per cui era stata garantita dall’impresa costruttrice. Ora il plateatico deve riprendere la propria funzione di piazza pubblica e l’amMinistrazione ha da trovare le risorse sia per la demolizione della struttura, sia per la riqualificazione della piazza. Solo per quest’ultima la stima ammonterebbe a 1,3 milioni di euro. Entrambe le operazioni, diversificate e distinte, sono state definite di priorità assoluta dal sindaco. I quattro consiglieri della minoranza di centrosinistra hanno posto una serie di domande a cominciare dal capogruppo Viola Messori, che ha sottolineato l’urgenza di un contrasto al degrado ambientale facendo leva sull’educazione scolastica. Tra l’altro ha altresì chiesto l’apertura di un consultorio e l’attivazione di un punto prelievi. Per il primo il sindaco ha risposto che la competenza diretta è di Asst. Per il secondo si sta interessando il nuovo gestore del nosocomio suzzarese. Dello stesso gruppo Teresa Morbio ha posto la questione della rimozione del teatro tenda, la riqualificazione del Centro Culturale, le criticità della Rsa. Zilocchi ha risposto che Fondazione Aida di Verona, che in passato ha gestito il teatro tenda, è interessata ad acquisire parti della struttura. Circa la Rsa, tanto Zilocchi quanto il vicesindaco Antonio Lui con delega a sanità e servizi sociali, hanno rimarcato che le criticità sono variegate e complesse, con tutta probabilità da attribuirsi a «lavori eseguiti con poca attenzione in fase di costruzione». La maggiore complessità deriva dall’impiantistica. Tra l’altro s’è resa necessaria la radicale sostituzione delle sei caldaie. Circa le rette degli ospiti, rientrerebbe nella media provinciale l’aumento di 70 euro. Quanto al Centro Culturale il sindaco ha detto «Dal 2011 è sempre stato soggetto ad interventi straordinari. Tant’è che siamo ancora senza agibilità, con ricaduta sul sindaco di eventuali responsabilità. L’obiettivo è di arrivare ad una soluzione definitiva». Dario Gorrieri di RiAttiviamo Pego ha sollecitato una soluzione sulla complicata situazione del piano lottizzazione 14 di Polesine, fermo da troppo tempo. Zilocchi «La pensiamo allo stesso modo. Occorrerebbero 200mila euro per opere di urbanizzazione di minima. Ma non si può andare contro legge. Pur di risolverla bisognerebbe che venisse espresso maggiore coraggio legislativo». Ad Alessandra Tellini della stessa minoranza, il sindaco ha risposto che la disponibilità di alloggi comunali è demandata a Socialis. Ancora a Morbio, Zilocchi ha detto «La piscina è la spada di Damocle: è l’edificio per il quale abbiamo speso più soldi. Assai problematica è la separazione degli impianti energivori tra piscina e boccidromo».
Riccardo Lonardi