MANTOVA – Si deve scrivere “primo”, non “I”; e il ventiquattro deve essere scritto per esteso in lettere, non più “XXIV”. Allo stesso modo, non è prevista la dicitura nobiliare con il “de” prefissale nei cognomi. Insomma, l’Istat in seguito alle sopraggiunte prescrizioni per il nuovo censimento in corso, ha dato compito ai Comuni di cambiare la toponomastica consolidata delle vie, al punto che a Mantova sono 8, fra vie, larghi e corsi, le strade che sono state costrette a cambiare nome, addirittura con una delibera della giunta comunale. Il tutto con la supervisione fondamentale della locale Agenzia delle Entrate.
Niente più “corso Umberto I”, bensì “corso Umberto primo”. Non più “viale VII Dicembre” ma “viale Sette Dicembre”. Allo stesso modo cambiano dicitura “via VIII Marzo” che diventerà “via Otto marzo”, “corso Vittorio Emanuele II” sarà “corso Vittorio Emanuele secondo”, “via XX Settembre diventa “via Venti Settembre”, “largo XXIV Maggio” e “via XXV Aprile” diventeranno rispettivamente “largo Ventiquattro Maggio” e “via Venticinque Aprile”.
Non si risparmia il “de” patronimico a “via Bernardo de Canal” che viene quasi declassata in “via Bernardo Canal”. Pare invece che, per il momento siano stati risparmiati i toponimi di via Camillo Benso conte “di” Cavour, il portico Gabriele “d’Annunzio”, e via “Di Vittorio” e simili. Il tutto in ossequio alle nuove denominazioni dei toponimi trascritti in modo difforme a quanto indicato nelle “Note di carattere generale relative alla compilazione dello stradario” rilasciate da Istat che, per tale motivo risultano disallineati nell’Archivio nazionale degli stradari e dei numeri civici.